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Crimini d’odio, bullismo e rapine: quando il male ha meno di 16 anni

Il caso del pensionato barese scaraventato dalla scogliera da due minori riporta alla memoria altri dolorosi precedenti di reati minorili. Bullismo, rapine e omicidi sono il passatempo di una generazione di baby-criminali che agisce per profitto, violenza e noia.
A cura di Angela Marino
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Un fotogramma del film 'Arancia meccanica'
Un fotogramma del film ‘Arancia meccanica'

Lo hanno spinto giù dalla scogliera lasciandolo annegare. Giuseppe Di Bello, 77 anni, pensionato, è stato ripescato cadavere giovedì 4 maggio, in località cala Verdegiglio, a Monopoli, a 40 minuti da Bari. In tasca aveva soldi e documenti. La rapina potrebbe essere il contesto in cui è maturato l'omicidio all'interno di una colluttazione, ma l'ipotesi che i due giovanissimi abbiano scaraventato dalla scogliera l'anziano per futili motivi, non è affatto da escludere. Per quanto sconcertante non è questo il primo caso di due minori che uccidono o aggrediscono, anzi, il fenomeno della criminalità giovanile, spesso organizzata in quelle che la stampa chiama ‘baby gang' è in costante aumento in Italia.

Milano è una delle città con un alto tasso di crimini giovanili, soprattutto per la radicata presenza di una comunità salvadoregna che si organizza in gang criminali, ma anche altre città, tra cui Napoli, stanno conoscendo questo inquietante fenomeno. I ragazzi che delinquono sono spesso ai margini della società, ma non è affatto raro che baby-criminali provenienti da famiglie economicamente benestanti possano agire per noia o disagio.

I precedenti: cinque casi italiani di baby-criminali

2017, Legnano

Un gruppo di giovanissimi di cui faceva parte anche una ragazza, tutti minorenni, ha massacrato un 31enne che si era lamentato con loro per le urla e gli schiamazzi che lo stavano disturbando. Quando ha incrociato il gruppetto davanti all'Esselunga della zona Cantoni questi hanno cominciato ad aggredirlo prima verbalmente e poi a calci e pugni. La vittima è finita in ospedale, mentre i ragazzi sono stati identificati grazie alle immagini della videosorveglianza.

2016, Napoli

Un gruppo di minori – tra cui un bambino di 8 anni  e due ragazzine – aggredisce un ragazzino di 15 anni di origini ucraine, nel centro di Napoli. La vittima viene pestata dai ragazzi mentre alle adolescenti spetta il compito di ‘incitare' il branco. Alla fine gli aggressori, tra cui due napoletani e tre romeni, sono stati identificati.

2015, Castellammare di Stabia (Napoli)

Un gruppo di giovanissimi tenta di aggredire a sprangate un clochard in via Catello, nel cuore della cittadina del Napoletano, dove da alcuni giorni il senzatetto aveva improvvisato un rifugio. L'uomo si è salvato solo grazie all'intervento di un commerciante del posto, contro cui i violenti, per tutta risposta, hanno indirizzato una sassaiola. Tra gli aggressori c'era anche un ragazzino di 12 anni, non imputabile.

2014, Pescara

Il più giovane non ha ancora compiuto 15 anni, il più vecchio ne ha 24. Nel 2014 terrorizzano Pescara con aggressioni e rapine per poi postare le foto sui social Network. Proprio il loro irrinunciabile esibizionismo li ha portati dritti in cella: i teppisti abruzzesi sono stati identificati e arrestati grazie alle foto e ai post pubblicati su Facebook. L'accusa per loro è quella di rapina e lesioni aggravate per aver fracassato la mandibola a un diciannovenne e aver ridotto in fin di vita un ventiquattrenne. Le vittime erano perlopiù minorenni che venivano picchiati e abbandonati sanguinanti in zone periferiche della città.

2013,  Milano

Una baby gang composta quasi interamente da ragazzini tra i 14 e i 17 anni, si diverte ad aggredire a sprangate e pugni i passanti. Tra le vittime un uomo omosessuale in sedia a rotelle (picchiato e insultato quasi quotidianamente con epiteti omofobi), un ragazzo di religione ebraica, un clochard e un giovane di 20 anni intervenuto in difesa di quest'ultimo e per questo pestato a sangue fino ad avere la mandibola spaccata. Il tutto corredato da video postati su Facebook. Agiva così la gang meneghina stile Arancia meccanica: per noia, per insano desiderio di violenza, per insofferenza verso il prossimo. Otto componenti del ‘branco' sono stati arrestati.

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