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Costa Azzurra, la polizia costringe una donna a togliersi il velo

Nonostante la recente pronuncia del Consiglio di Stato francese, in Costa Azzurra proseguono le “retate” anti-burkini: in provincia di Nizza, un”altra donna ha rischiato la sanzione e ha dovuto togliere il velo dal capo per poter stare in spiaggia.
A cura di Charlotte Matteini
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Nonostante la recente sentenza del Consiglio di Stato francese che ha deciso di sospendere l'ordinanza anti-burkini nella località di Villeneuve-Loubet, la prima delle 30 cittadine costiere di Francia ad aver deliberato questo tipo di divieto, ancora oggi la polizia francese continua a pattugliare le spiagge della Costa Azzurra e ad avvicinare le donne vestite in burkini per avvertirle dell'esistenza di questo tipo di impedimento. Prima della pronuncia del Consiglio di Stato, le multe comminate sono state svariate e il continuo verificarsi di episodi simili ha portato all'innescarsi di violente polemiche e un dibattito tra istituzioni e opinione pubblica.

A distanza di nemmeno una settimana dalla sospensione dell'ordinanza di Villeneuve – valida per la sola cittadina della Costa Azzurra, in quanto emessa in risposta a un ricorso presentato da alcune associazioni del territorio – la gendarmerie prosegue con il proprio lavoro e intervengono sulle spiagge francesi ogni qualvolta qualche bagnante decida di chiederne l'intervento: domenica 28 agosto, l'ultimo episodio avvenuto stando alle cronache locali francesi, a Saint-Jean-Cap Ferrat, località tra Nizza e Monaco, gli agenti si sono presentati in spiaggia, su richiesta di una cittadina, per sanzionare una donna che stava sostando sulla sabbia coperta dal famigerato burkini.

L'intervento della gendarmerie ha innescato un'accesa discussione, tanto che un gruppo di donne ha preso le difese della signora velata e chiesto non fosse applicata la multa prevista: alla fine della diatriba, i protagonisti della vicenda sono arrivati a un compromesso: sì al burkini in spiaggia e niente sanzione, ma niente velo. Per rimanere in spiaggia, quindi, la signora ha dovuto sostituire il suo copricapo con un cappello di paglia."Una confusione totale: l’altro giorno hanno costretto una donna a togliere il burkini in spiaggia, ora sono stati più morbidi. Niente multa, che sarebbe da 45 euro, pur tenendo il burkini a patto di togliere il velo, che è un simbolo religioso ed è vietato, come il crocifisso", hanno raccontato alcune testimoni presenti durante il breve intervento della gendarmerie.

A Nizza, una donna costretta a spogliarsi davanti a tutti

Non più tardi di una settimana fa, un episodio piuttosto controverso ha scatenato un'accesa polemica, in Francia e in vari Paesi europei: una donna musulmana che vestita con tunica e velo stazionava sulla spiaggia pubblica di Nizza è stata sanzionata con 38 euro di multa e invitata a lasciare l'arenile qualora non fosse intenzionata a spogliarsi e indossare un normalissimo e occidentalissimo costume da bagno. Non acconsentendo a cambiarsi, nonostante la donna abbia comunque dovuto dimostrare agli agenti che quello che indossava non era un burkini, ma una normalissima tunica con hijab – arrivando a spogliarsi in piena spiaggia pubblica per comprovare le proprie ragioni – la protagonista dell'inusuale episodio ha preferito abbandonare la spiaggia niçoise.

In arrivo altri 4 ricorsi contro le ordinanze anti-burkini

Il Collettivo contro l'islamofobia in Francia ha presentato quattro nuovi ricorsi ai tribunali amministrativi di Nizza e Tolone per chiedere la sospensione delle delibere che vietano l'utilizzo del burkini sulle spiagge di quattro comuni francesi. Sulla scorta della recente decisione del Consiglio di Stato,che ha sostenuto l'illegittimità dell'emanazione di provvedimenti così restrittivi e lesivi della libertà personale dell'individuo, il Collettivo ha promosso quindi altri 4 ricorsi per bloccare l'applicazione di questo tipo di ordinanze nei comuni francesi che hanno provveduto a deliberarle.

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