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Corea del Nord, la risposta di Kim Jong Un al G7 di Taormina: lanciato un nuovo missile

Si tratta del nono missile balistico lanciato da inizio anno, il terzo in 20 giorni. Il leader di Pyongyang, dunque, sembra agire in totale autonomia, senza fare i conti con i richiami dell’Onu e degli Usa che, da tempo, invitano a rinunciare al programma nucleare. Anche all’ultimo G7 di Taormina.
A cura di Biagio Chiariello
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Nella città costiera di Wonsan, nella provincia nordorientale di Gangwon, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha assistito al lancio di un nuovo missile antiaereo. A riferirlo è l’agenzia di stampa Yonhap di Seul, che i cita i militari sudcoreani, secondo cui il vettore ha coperto la distanza di circa 450 km prima di finire nelle acque del mar del Giappone, senza provocare danni. Il test è avvenuto alle 5.39 sudcoreane, le 22.39 di domenica in Italia, in base ai dati diffusi dal Comando di Stato maggiore di Seul. Si tratta del terzo modello di missile diverso lanciato in poche settimane. La Casa Bianca ha detto che "Donald Trump è stato informato". Intanto il presidente sudcoreano, Moon Jae-In, ha convocato una riunione del consiglio nazionale per la sicurezza al fine di valutare la situazione.

Il nuovo test balistico di Pyongyang ha quasi il sapore di una risposta al G7 di Taormina del fine settimana, in cui i leader mondiali hanno concordato che la Corea del Nord "pone nuovi livelli di minaccia in crescita di grave natura alla pace e alla stabilità internazionale", chiedendo lo stop immediato dei suoi piani missilistici e nucleari nella piena conformità delle diverse risoluzioni Onu sull'argomento.

Il lancio di Gangwon è il nono da inizio anno e il terzo delle ultime tre settimane. Secondo gli esperti, la Corea del Nord è sempre più vicina a lancio di missili intercontinentali in grado di trasportare testate nucleari. I precedenti lanci erano stati di missili balistici a medio-lungo raggio e uno dei due missili aveva raggiunto una zona vicino alla Russia.  Si tratta di missili Scud, di derivazione sovietica, della capacità di 300-500 km, il cui target di copertura è il territorio sudcoreano. Di recente, Pyongyang avrebbe sviluppato una variante, nota come Scud-ER (extended range), in grado di doppiare la distanza e di mettere nel mirino anche il Giappone. Nel frattempo, gli Usa avevano già ordinato alla portaerei Nimitz di raggiungere la Vinson e la Reagan, già presenti nell’area.

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