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Concordia, il tribunale conferma: “Legittimo licenziare Schettino per giusta causa”

Il Tribunale del lavoro di Genova ha giudicato legittimo il licenziamento da parte di Costa Crociere dopo il naufragio.
A cura di Antonio Palma
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Il licenziamento di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia naufragata all'Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012, è legittimo. Lo ha stabilito la sezione Lavoro del Tribunale di Genova che si è espressa su un contenzioso tra l'ex comandante e la Costa Crociere. Nella sentenza che il presidente della Corte, Enrico Ravera, ha depositato nei giorni scorsi, i giudici hanno accolto il ricorso della compagnia marittima, rappresentata dall'avvocato Camillo Paroletti, che sosteneva la legittimità e validità del licenziamento di Schettino per giusta causa. Il procedimento, che ha seguito il cosiddetto “rito Fornero” che prevede un’apposita procedura per l’impugnazione del licenziamento, è arrivato a conclusione dopo un lungo dibattimento tra le parti avviato nel 2012, poco dopo il disastroso incidente al Giglio e il relativo licenziamento.

Era stata la stessa Costa Crociere che aveva promosso una causa di lavoro chiedendo di accertare la legittimità del provvedimento di licenziamento. La società Costa nel giustificare il licenziamento ha citato le numerose violazione compiute dal comandante la notte del naufragio, compreso l'abbandono della nave prima che tutti i passeggeri venissero soccorsi. Il capitano Schettino dal suo canto aveva impugnato il provvedimento di licenziamento davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, chiedendo il reintegro e anche gli stipendi arretrati. Nel frattempo per lo stesso naufragio della Costa Concordia Schettino lo scorso 11 febbraio è stato condannato in primo grado a 16 anni e un mese, ma resta in libertà in attesa dei prossimi gradi di giudizio.

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