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Come il domicilio digitale potrebbe sostituire la “cassetta delle lettere”

Un indirizzo elettronico per comunicare con la Pubblica amministrazione. Multe e bollette verranno recapitate al domicilio digitale. La decisione è del Consiglio dei Ministri che anticipa i tempi della riforma Madia.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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Nasce il domicilio digitale. Da oggi ogni cittadino potrà attivare un indirizzo online attraverso cui essere raggiungibile dalla Pubblica amministrazione. In sostanza varie comunicazioni, come le bollette e le multe, potranno direttamente essere comunicate via web al diretto interessato. L'introduzione del domicilio digitale rientra nella riforma della P.A., avviata dal ministro Madia nel 2015 e pubblicata sul sito della Gazzetta con data 26 agosto 2016. Tra gli obiettivi della riforma quello di creare un'anagrafe unica e un domicilio digitale in modo da rendere più trasparente e diretto il rapporto tra cittadino e Pa. Ora il consiglio dei Ministri ha deciso di anticipare i tempi di attuazione della riforma Madia e, senza aspettare la piena funzionalità dell'anagrafe unica, ha intanto dato il via alla creazione del domicilio digitale. La decisione è dell'8 settembre scorso con il decreto correttivo del Codice dell'amministrazione digitale, in cui si legge:

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, tre decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi di attuazione della riforma della pubblica amministrazione […]

Rafforzare la natura di “carta di cittadinanza digitale” della prima parte del Codice, concentrando in essa le disposizioni che attribuiscono a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online.

Fino ad ora il domicilio digitale era stato "bloccato" perché legato alla piena realizzazione dell'Anagrafe digitale, una sorta di mega database che andrà a sostituire le singole realtà comunali. Quello del Consiglio dei Ministri è solo il primo "si" per l'attivazione del servizio; tra tre mesi, infatti, l'approvazione definitiva.

In cosa consiste il domicilio digitale

Il domicilio digitale è una sorta di cassetta postale telematica e presto potrebbe definitivamente mandare in pensione la tradizionale cassetta di posta. In sostanza è un indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino chiede di attivare per ricevere tutte le comunicazioni e le notifiche di atti. L'adesione per il cittadino è di tipo facoltativa e chi vorrà potrà attivare il domicilio come posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito che rispetti le regole Ue in materia di sicurezza, come riporta anche il sito dell'Agi. I vari indirizzi saranno raccolti in un indice realizzato presso l'Agenzia per l'Italia digitale. Il servizio sarà attivato entro la fine del 2017, per poi essere totalmente operativo nel 2019.

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