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Colpo alla riforma delle armi di Obama: no al bando dei fucili d’assalto

La riforma voluta da Barack Obama per fermare le stragi negli Stati Uniti perde pezzi. C’è una spaccatura nei democratici che osteggiano la messa al bando dei fucili d’assalto, quelle armi usate per esempio per la strage di bambini a Newtown.
A cura di Susanna Picone
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La riforma voluta da Barack Obama per fermare le stragi negli Stati Uniti perde pezzi. C’è una spaccatura nei democratici che osteggiano la messa al bando dei fucili d’assalto, quelle armi usate per esempio per la strage di bambini a Newtown.

Una spaccatura all’interno dei democratici in America rischia di far affondare la riforma delle armi voluta dal presidente Barack Obama per fermare le numerosissime sparatorie che si registrano nel Paese. Alcuni dei senatori del presidente si sono infatti uniti ai repubblicani nell’osteggiare la messa al bando dei fucili d’assalto, la versione civile dei fucili automatici usati dai militari. Si tratta di quelle armi utilizzate in molte delle ultime stragi che ci sono state in America, per esempio quella nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut. Una sparatoria durante la quale morirono 20 bambini innocenti e che convinse il presidente Obama a dover fare qualcosa per contrastare la “follia delle armi facili” in America. Ma da quanto è stato reso noto sono meno di 40 senatori su 100 quelli che sostengono la reintroduzione del divieto di vendita delle armi d’assalto.

Lo stop chiesto a gran voce dalle associazioni anti-armi – Secondo quanto ha fatto sapere Harry Reid, capogruppo della maggioranza democratica al Senato, il progetto di legge preparato dalla senatrice Dianne Feinstein per la messa al bando dei fucili d’assalto può contare, appunto, “su meno di 40 voti”. Sulla carta la legge voluta da Obama contava, invece, 55 voti nel suo partito. La spaccatura dei democratici conferma quanto negli Stati Uniti sia problematica la questione armi e che dunque tale legge non è osteggiata solo dai repubblicani ma anche da non pochi democratici. Quella del bando dei fucili d’assalto era un punto fondamentale della legge, uno stop chiesto a gran voce dalle associazioni anti-armi e chiaramente contrastato dalla potente lobby delle armi in America, la National Rifle Association.

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