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Civati verso il no alla fiducia a Renzi: “A quel punto difficile restare nel Pd”

Pippo Civati raduna i suoi e avverte Renzi: “Magari facciamo un partito. E prima ancora creiamo un gruppo nostro a Palazzo Madama e lo chiamiamo Nuovo Centro Sinistra”.
A cura di Redazione
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Non c'è solo la resistenza del Nuovo centrodestra rispetto ad un ridimensionamento della figura di Alfano a preoccupare Matteo Renzi. Infatti, si fa sempre più teso il rapporto con una parte della minoranza del Partito Democratico, quella che fa riferimento a Pippo Civati e che ha espresso le maggiori perplessità non solo sulle modalità con cui è avvenuto il passaggio di testimone fra Letta e Renzi, ma anche per la piattaforma sulla quale dovrebbe muoversi il prossimo esecutivo. Civati, del resto, ha spiegato più volte qual è la sua valutazione: "Renzi ha deciso di allungare la vita a un Parlamento di cui non si fida (vedi alla voce legge elettorale) e ha stabilito con una scelta chiara che gli equilibri siano quelli di un anno (un secolo) fa. Capisco che Cuperlo abbia qualche motivo per assecondarlo, io no. Se parlo di nuovo centro sinistra è per spiegare che c’è disagio anche tra i senatori, che c’è la convinzione che se si facesse (come si sta facendo) un governo del genere il centrosinistra (quello che abbiamo votato, se ancora ci interessa, e per il quale ci siamo candidati) non esisterebbe più".

Così ieri, all'incontro bolognese di piazza Verdi, l'ex candidato alle primarie Pd ha avuto modo di confrontarsi con militanti e dirigenti sulla questione dell'appoggio all'esecutivo che sta nascendo e sui rapporti di forza interni al partito. Come riporta La Stampa, il bilancio non è ancora definitivo: "Ci stiamo ragionando. Magari facciamo un partito. E prima ancora creiamo un gruppo nostro a Palazzo Madama e lo chiamiamo Nuovo Centro Sinistra. O ancora meglio “10%”, perché quella è la percentuale di voti che potremmo raccogliere. Poi ci presentiamo da Matteo e gli chiediamo se preferisce allearsi con l’Ncd o con l’Ncs". Tutto ovviamente sarà chiaro nel momento in cui Renzi si presenterà alle Camere per la fiducia: "Non credo che daremo la fiducia al governo Renzi. Vediamo. Certo che se gli diciamo di no diventa difficile restare nel partito".

A quel punto l'ipotesi che circola è quella di un gruppo parlamentare con i "dissidenti del Movimento 5 Stelle" (che potrebbe concretizzarsi al Senato), tra quelli già usciti dal gruppo grillino e gli altri (come Orellana e Campanella) da tempo considerati "a rischio espulsione". Ipotesi di scuola, per il momento.

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