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Cile, violento terremoto: magnitudo 8.3, almeno 8 morti

Forte evento sismico nel Paese sudamericano, avvertito nella capitale Santiago, ma anche in Argentina. Un milione di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per l’allarme tsunami poi revocato.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE 19.30 – Revocato l'allarme tsunami. Dopo l'evacuazione d'urgenza della popolazione lungo i 5mila chilometri di costa del Cile, le autorità locali hanno revocato l'allerta tsunami lanciata questa mattina a seguito del terremoto di 8.3 gradi di magnitudo che ha colpito il Paese sudamericano. Dopo l'allerta oltre 1 milione di persone sono state allontanate dalle loro case in via precauzionale perché si temevano onde alte oltre quattro metri , ma ora il rischio è passato e potranno tornare nelle loro abitazioni. "L'obiettivo principale è stata la protezione di tutte le persone che abitano sulle coste" ha spiegato la presidente cilena Michelle Bachelet parlando alla nazione. "Lo so che per loro è dura, in alcune zone fa molto freddo, ma quello che conta è che possiamo proteggere le loro vite" ha proseguito Bachelet, concludendo: "Stiamo per dichiarare zona di catastrofe naturale tutte le aree colpite, questo ci permette di velocizzare gli aiuti alle famiglie".

UPDATE ore 16.30 – E' di otto morti il bilancio, ancora provvisorio, del terremoto che ha colpito il centro nord del Cile. A renderlo noto sono fonti del governo, spiegando anche che il porto Coquimbo ha subìto gravi danni. Nel frattempo anche dall'Italia si è messa in moto la macchina degli aiuti, con la Caritas italiana che si appresta ad avviare una raccolta fondi per la Caritas cilena: "In questa nuova emergenza – sottolineano gli operatori – la rete Caritas è già operativa. Invitiamo alla calma e a seguire le istruzioni che le autorità stanno dando". Caritas Italiana ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutta la popolazione colpita attraverso Caritas Cile e, in collegamento con la rete internazionale, è pronta a sostenerla negli interventi più urgenti per i quali ha già messo a disposizione un primo contributo di 100 mila euro.

Una violenta scossa di terremoto ha colpito il Cile nella notte italiana tra il 16 e il 17 settembre 2015: Secondo le prime informazioni, la scossa erroneamente calcolata intorno ai 7,9 gradi, ha avuto una intensità pari a 8,3 gradi della scala Richter. L’epicentro era circa 500 chilometri a Nord della capitale, hanno fatto sapere gli esperti del servizio geologico americano. Il bilancio provvisorio è di 5 morti e 15 feriti. La scossa più potente è stata molto lunga, con movimenti oscillatori, e l'epicentro sarebbe stato localizzato nella regione del  Coquimbo, a circa 400 km a nord della capitale, a soli 11 chilometri di profondità. Le successive scosse di assestamento sono state anche di magnitudo 6.2 e 6.4.  Dopo il terremoto, alla Serena, località a 470 km al nord di Santiago, sono arrivate onde alte quattro metri. Lo rendono noto le autorità. Lo stesso è successo anche nel balneario di Pichidangui, 270 km a nord della capitale, dove il mare si è raccolto per circa 300 metri. Il sisma è stato avvertito chiaramente anche in diverse regioni del nord e del centro dell'Argentina, pure in città lontane dal Cile, quali Buenos Aires e Rosario.

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Allarme Tsunami dopo il terremoto

A preoccupare ora è  l'allerta maremoto che ha innescato l'ordine di evacuare lungo tutta la costa. Un allarme tsunami è stato esteso anche alle coste della California, oltre che per il Perù e le Hawaii. Almeno un milione di persone è stato fatto subito sfollare per evitare il rischio di essere colpiti dalle onde. "Ancora una volta affrontiamo un duro colpo della natura, che ha raggiunto gran parte del Paese", ha affermato la presidente del Cile Michelle Bachelet, precisando che "finora abbiamo identificato con certezza tre morti, due uomini e una donna". La Bachelet ha poi cercato di portare tranquillità: Anche se c'è stato uno tsunami il flusso delle ondate sta calando, ma ci possono essere, ha precisato, altre repliche. Stiamo quindi valutando minuto per minuto la situazione” ha detto la presidente. Anche gli Stati Uniti si sono detti pronti a fornire "l'aiuto necessario". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, John Kirby, via Twitter commentando. "I nostri pensieri vanno alla gente del Cile questa notte".

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