1 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Chi è Mustafa Badreddine, il capo militare di Hezbollah ucciso in Siria da Israele

A Mustafa Badreddine davano la caccia, oltre a Israele, anche Francia, Stati Uniti e Kuwait.
A cura di Davide Falcioni
1 CONDIVISIONI
Members of Lebanon's Shiite militant group Hezbollah carry the coffin of Mustafa Badreddine, a top Hezbollah commander who was killed in an attack in Syria.
Members of Lebanon's Shiite militant group Hezbollah carry the coffin of Mustafa Badreddine, a top Hezbollah commander who was killed in an attack in Syria.

Mustafa Badreddine, leader militare di Hezbollah, è stato ucciso martedì notte nell'esplosione avvenuta durante un raid aereo condotto dall'aviazione israeliana contro una base vicino all'aeroporto di Damasco, in Siria. L'uomo, 55 anni, era uno dei cinque membri del movimento sciita libanese accusati formalmente di aver preso parte all'assassinio dell'ex primo ministro libanese Rafik Hariri nel febbraio del 2005 a Beirut. I cinque leader del "Partito di Dio" – questa la traduzione letterale di Hezbollah – erano stati chiamati a difendersi nel processo in corso presso il Tribunale dell'Aja. L'attentato venne realizzato il 14 febbraio di undici anni fa e, oltre a Hariri, vi morirono altre 21 persone.

Hezbollah ha sempre negato ogni coinvolgimento nell'attacco di San Valentino del 2005 accusando invece il governo di Israele e in particolare i servizi segreti di aver architettato l'attentato. Sempre Israele, secondo i media del movimento libanese anti-sionista, è dietro l'uccisione di Badreddine. Dal canto suo Tel Aviv sta continuando a mantenere il massimo riserbo e a non replicare alle accuse, non confermandole né smentendole.

Mustafa Badreddine era da tempo in Siria, dove con le milizie di Hezbollah  sosteneva le forze armate del regime di Assad. Sovente rientrava in Libano, dove conduceva una vita piuttosto agiata, tra la sua casa di Beirut e uno yacht ormeggiato nel porto della città. Non solo Israele gli dava la caccia: in Kuwait era condannato a morte per una serie di attentati, ma lo cercavano anche gli Stati Uniti e la Francia. Indubbiamente però era proprio il Mossad a stargli maggiormente alle calcagna fin dalla prima guerra del Libano, quando Badreddine  apprese dal cugino e cognato Imad Mugniyeh a preparare gli esplosivi da utilizzare contro le truppe di Tsahal. Imad venne ucciso nel 2008 a Damasco, per 8 anni i servizi di sicurezza israeliani hanno dato la caccia anche al capo militare di Hezbollah, ponendo fine alla sua vita con un raid aereo a Damasco.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views