Caso marò, dall’India arriva la smentita: non ci saranno nuove indagini
A quanto pare non è vero che il caso dei marò accusati dell’omicidio di due pescatori debba ricominciare da zero. Il governo indiano ha, infatti, smentito le voci insistenti che erano circolate nelle ultime ore, quelle secondo cui le indagini relative all’incidente del 15 febbraio 2012 erano state affidate alla Nia, l’Agenzia di investigazione nazionale. La notizia circolata ieri diceva appunto che il ministero dell’Interno aveva assegnato agli 007 indiani, che fanno parte dell’organismo nato dopo gli attentati terroristici di Mumbai del 2008, l’inchiesta che fino a ora era stata condotta dalla polizia di Kochi. Avrebbero dovuto iniziare da zero con le indagini sui marò. Ma la notizia è stata appunto smentita all’Ansa dal portavoce del governo indiano Syed Akbaruddin.
Stamane l’udienza della Corte Suprema – Intanto, nell’udienza di stamane della Corte Suprema di New Delhi, sono state revocate le restrizioni per l’ambasciatore italiano Daniele Mancini imposte quando l’Italia aveva fatto sapere che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sarebbero tornati in India. L’udienza sul caso dei marò è stata poi aggiornata al prossimo 16 aprile: la Corte Suprema ha intanto sollecitato il governo a creare un tribunale ad hoc, come stabilito già nella sentenza del 18 febbraio che aveva tolto la giurisdizione allo Stato del Kerala. Entro il 16 aprile il governo indiano dovrà dunque informare i giudici sulla procedura seguita per creare il nuovo organismo che giudicherà i marò italiani.