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Carmine Parisi: “Io cacciato dal Pd, il sindaco indagato invece è protetto dal partito”

Carmine Parisi, militante dei Giovani democratici di Agropoli, nel Cilento, commenta amaramente una vicenda paradossale: “Chi ha denunciato il malaffare è stato cacciato, il sindaco resta invece al suo posto, protetto dal partito”.
A cura di Gaia Bozza
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E' il 2011. Carmine Parisi, militante dei Giovani Democratici, denuncia il sacco edilizio nel Cilento e le connivenze tra cattiva politica e imprenditori insieme ad Antonio Domini, ex sindaco Ds di Agropoli, e altri compagni di partito. Per aver "arrecato danno" al Pd, il ventiquattrenne Parisi viene sospeso per tre mesi. All'ex sindaco va peggio: espulsione. L'anno scorso, Parisi raccontò a Fanpage.it questa vicenda paradossale.

Tempo ne è passato, ma per gli espulsi non è cambiato molto. L'elemento nuovo, invece, è che un'inchiesta, chiamata “Due Torri”, è arrivata ad un punto di svolta e il pm ha richiesto l'arresto per l'attuale sindaco Pd Franco Alfieri. La richiesta è stata respinta dal gip, ma il sindaco è tra gli 80 indagati: l'ipotesi di reato è corruzione nell'ambito dell'assegnazione di alcuni appalti alla Provincia di Salerno, dove lui era assessore ai Lavori Pubblici tra il 2007 e il 2010. I fatti – per ora – sembrano dare ragione a chi chiedeva maggiore attenzione su queste delicate questioni, eppure non una telefonata è arrivata agli espulsi dagli esponenti del partito.

“La vicenda più brutta – si sfoga Parisi – E' che i provvedimenti disciplinari che il Pd adotta dovrebbero garantire gli iscritti, nel caso, ad esempio, che un esponente venga raggiunto da provvedimenti giudiziari. Ma sono stati utilizzati contro di noi”. Con Domini, Carmine Parisi denunciò irregolarità prima ancora dei risvolti giudiziari, perché la questione morale non può essere solo un argomento da campagna elettorale. La prima richiesta di espulsione per l'ex sindaco Ds, racconta, arrivò proprio dopo l'esposto presentato alla Procura di Vallo, e dopo che la Procura  aprì un fascicolo per la procedura di acquisto del castello di Agropoli.

E il partito, dopo le inchieste, che fa? “Ho avuto fin dal primo momento la totale solidarietà, vicinanza e compattezza dei giovani democratici – ricorda Parisi – ma né io, né Domini abbiamo ricevuto nemmeno una telefonata dagli esponenti del partito. Nessuno di loro, dopo le inchieste giudiziarie, ci ha chiamati per dire “forse abbiamo sbagliato”. L'atteggiamento non è cambiato: prima hanno difeso gli esponenti politici, ora si sono estraniati dal dibattito”. La battaglia di Parisi e Domini si è fermata, mentre “il sindaco resta al suo posto protetto dal suo partito. Nemmeno a livello nazionale si è mosso nulla. L'ex ministro Josefa Idem si è dimesso per molto meno”. E dagli altri partiti? “A livello locale nessuno ha protestato. In verità non è intervenuto nemmeno il Movimento 5 Stelle”.

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