Brindisi, blitz antidroga: 14 arresti. Bambini usati per nascondere gli stupefacenti
Bambini sfruttati per nascondere la droga e riuscire a sfuggire più facilmente ai controlli delle forze dell’ordine. E’ quanto emerso da un’inchiesta dei carabinieri di Brindisi che hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare per spaccio, 7 delle quali in carcere e 7 ai domiciliari, richieste dal pm Milto Stefano De Nozza ed emesse dal gip Paola Liaci. I piccoli coinvolti sarebbero tutti figli degli indagati. Il mercato in cui veniva smerciata cocaina, hascisc e marijuana è quello del Brindisino e delle zone limitrofe, anche la zona di Taranto.
Il sodalizio criminale controllava la distribuzione della droga anche in province vicine, come quella di Taranto (Grottaglie uno dei comuni interessati). Le indagini hanno permesso agli inquirenti di accertare che alcune delle persone fermate, per eludere i controlli della polizia, occultavano lo stupefacente, già diviso in dosi, addosso ai propri figli in tenera età.
L'operazione è stata denominata "Free castles", intesa come "Liberiamo (Villa) Castelli". Gli episodi oggetto di indagini risalgono tutti al periodo tra il 2013 e il 2015. Durante le indagini, i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana al comando del capitano Nicola Maggio hanno effettuato vari sequestri di stupefacente, di cui uno di 2 chili e 700 grammi di cocaina ritrovati, appunto, a Villa Castelli il 20 settembre del 2013. Gli arrestati risiedono a Ostuni, Villa Castelli, Oria, Ceglie Messapica, Grottaglie e Martina Franca.