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Bologna, la polizia gli chiude il bar, uomo si dà fuoco davanti alla Questura

Un barista camerunense si è dato fuoco davanti alla Questura di Bologna: le sue condizioni sono gravi.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo di origine camerunense di 35 anni nella serata di ieri si è recato in Questura a Bologna e, all'agente nel posto di guardia, ha chiesto di parlare con il questore, Ignazio Coccia. La replica del poliziotto è stata netta: non sarebbe stato possibile perché il funzionario a quell'ora non era in ufficio. A quel punto il 35enne è uscito pronunciando tre parole: "Mi do fuoco", poi ha afferrato una bottiglia piena di liquido infiammabile e se l'è versata addosso, prima di appiccare il fuoco con un accendino. E' accaduto intorno alle 20 e 45 in piazza Galilei, proprio di fronte all’ingresso della Questura.

Fortunatamente gli agenti di polizia presenti in questura non avevano preso alla leggera la minaccia del camerunense di darsi fuoco e sono riusciti a intervenire immediatamente con gli estintori. L'uomo, uno straniero che vive regolarmente in Italia da molti anni, ha riportato ustioni di secondo e terzo grado a braccia, spalle e torace. Anche i capelli si sono in parte bruciati. È stato trasportato all'Ospedale Maggiore in ambulanza: le sue condizioni sono gravi, ma la sua vita non sarebbe in pericolo. All'origine del folle gesto potrebbe esserci il desiderio di protestare contro la decisione assunta qualche giorno fa dal questore di chiudere un bar di via delle Moline per sette giorni: la scorsa settimana la polizia era intervenuta per schiamazzi notturni e disturbo della quiete pubblica. Il camerunense lavora infatti nel bar come dipendente.

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