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Boeri (Inps): “Rendere obbligatorio il congedo di paternità per 15 giorni”

Per il presidente Inps bisognerebbe rendere obbligatori i quindici giorni di astensione dal lavoro per i padri nel primo mese di vita del figlio in modo da spezzare il “circolo vizioso” che fa ricadere il peso di un figlio solo sulla donna lavoratrice.
A cura di Antonio Palma
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Il congedo di paternità oggi a disposizione dei papà in maniera facoltativa dovrebbe essere reso obbligatorio per 15 giorni nel primo mese dalla nascita di un figlio. A sostenerlo è il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che, durante un intervento ad un convegno sul tema, si è detto fortemente favorevole a questo tipo di proposta. Non solo, Boeri si è detto anche favorevole ad introdurre sanzioni per far rispettare il congedo obbligatorio per i padri. Il congedo obbligatorio per i padri può "spezzare il circolo vizioso che si è creato su un equilibrio sbagliato, che vede l'uomo con maggior potere contrattuale nello stabilire chi deve lavorare e chi deve stare con i figli", ha chiarito il presidente dell'Inps spiegando la sua posizione sulla questione.

Questo tipo di imposizione è "fondamentale per un Paese come il nostro, in cui si penalizza in modo pesante la carriera delle madri" ha ribadito Boeri, sottolineando: "A un certo punto bisogna fare degli shock. E gli shock si fanno con questi obblighi perché c'è bisogno di rompere un equilibrio che si è consolidato". Lo scopo finale è quello di "ridurre le asimmetrie", ma per rendere il provvedimento efficace, secondo Boeri, bisognerebbe  introdurre un sorta di "scelta obbligatoria con tanto di sanzione" per chi non la rispetta.

"I datori di lavoro considerano le donne con figli come un costo e culturalmente si crede che le madri che lavorano siano cattive madri, ma non è così, risultato solo 4 padri su 100 prendono congedi facoltativi" ha ricordato poi Boeri. Per quanto riguarda il ruolo dei padri il presidente Inps invece ha citato "studi fatti in Paesi con la paternità obbligatoria" da cui emerge che "la presenza dei padri ha contribuito allo sviluppo cognitivo dei figli", perché "anche i padri hanno un ruolo importante nella genitorialità". "In Italia la percentuale delle donne lavoratrici è del 65% e diminuisce al 50% in presenza di un figlio e al 40% con più figli. In altri paesi la differenza è minima, quindi non è un fatto inevitabile, riguarda la cultura" ha concluso Boeri.

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