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Bloccati per due giorni a 3.700 metri sul Cervino: salvata coppia di alpinisti

Patrick Gabarrou e Ivana Tonin sono riusciti a salvarsi costruendosi un riparo di fortuna sulla parete del Dent d’Herens, montagna “gemella” del Cervino.
A cura di Davide Falcioni
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Avrebbe potuto essere la loro ultima scalata, se la grande esperienza, la forza di volontà e soprattutto il provvidenziale intervento di un elicottero dei soccorritori non avesse posto fine a un incubo: Patrick Gabarrou, celebre alpinista francese, è stato tratto in salvo sulla Dent d’Herens, montagna "gemella" del Cervino, mentre effettuava una scalata insieme a una sua cliente, Ivana Tonin, di 54 anni, di Valtournenche.  I due sono rimasti bloccati sulla montagna per due giorni in attesa dell'arrivo degli uomini del Soccorso Alpino Valdostano, il cui responsabile Lucio Trucco ha fatto sapere. "Entrambi sono in buone condizioni e sono stati condotti in ospedale per dei controlli". I due alpinisti si trovavano sulla cresta Albertini, a 3.700 metri di quota. Per ripararsi dal freddo si erano messi sotto una cengia e avevano `costruito´ un muretto con delle pietre.

"Avevamo scelto — racconta al Corriere Tonin, esperta escursionista con alle spalle scalate anche molto difficili – di fare la cresta Albertini, un percorso lungo, almeno due giorni di scalata. Venerdì il tempo era bello e siamo saliti senza problemi. Andava tutto bene. Verso le 20 si sono alzate all’improvviso le nuvole e, in pochi minuti, tutta la parete si è ghiacciata. Non si vedeva niente. Era impossibile andare avanti o tornare indietro". I due si trovavano a 3.700 metri di quota, a poca distanza dal confine svizzero e a una manciata di ore di marcia, per arrivare al bivacco. Ma proseguire sarebbe stato un suicidio. "Patrick ha fatto un giro sulla cresta — aggiunge — e ha trovato una cengia, una tettoia naturale di roccia un po’ bombata. Intorno ha costruito un muro di sassi per ripararci dal vento che soffiava con grande forza. Era quasi una bufera. È solo grazie alla sua esperienza se siamo ancora vivi, ha accatastato i sassi senza fermarsi mai. Poi mi ha abbracciato per proteggermi dal freddo e siamo rimasti così fino all’arrivo dei soccorsi".

Dal canto suo Patrick Gabarrou ha spiegato: "Eravamo quasi giunti al bivacco delle Grandes Murailles quando è arrivata la nebbia e in dieci minuti tutto si è coperto di ghiaccio. Ho chiamato il soccorso alpino, ma l’elicottero non è riuscito a salire per tutto il giorno di sabato a causa del maltempo. Così ci siamo rassegnati a trascorrere un’altra notte fuori e senza materiale per bivaccare. Meno male che c’è stata una schiarita e sono venuti a prenderci altrimenti non so come sarebbe andata a finire".

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