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Berlusconi: “L’unico vero leader politico in Italia è Matteo Renzi”

In un’intervista concessa a radio Rtl 102.5, Silvio Berlusconi ha a lungo parlato dei problemi di Forza Italia e della mancanza di un vero leader che possa raccogliere la sua eredità politica.
A cura di Charlotte Matteini
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La delusione è palpabile, Silvio Berlusconi avrebbe voluto trovare un leader capace di gestire l'eredità politica dell'ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia, ma al momento questo delfino sembra non essere ancora arrivati. Si pensava potesse essere Stefano Parisi, l'uomo che il centrodestra aveva deciso di candidare a sindaco di Milano alle scorse elezioni comunali, ma dopo la vittoria dell'avversario del Partito Democratico Beppe Sala, il clima attorno a Parisi sembra essere cambiato e non si contano più gli attacchi e gli scontri personali tra il manager di Chili Tv e Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Daniela Santanché e, ultimo in ordine cronologico, con lo stesso Silvio Berlusconi che proprio ieri, durante un'intervista rilasciata a Radio Anch'io, ha dichiarato che Parisi non potrà avere alcun ruolo di rilievo in Forza Italia finché continuerà a essere in contrasto con il leader del Carroccio Matteo Salvini. "Io ho fatto solo una constatazione, in una coalizione i toni troppo accesi non servono, le polemiche non sono utili, i personalismi sono deleteri, da qualsiasi parte provengono. E’ evidente che nessuno, si tratti di Parisi o chiunque altro, può pensare di avere una guida o un ruolo importante in una coalizione se gli altri membri della stessa coalizione non lo accettano. Del resto non era questo il ruolo che Parisi aveva scelto per se stesso e che anche ha cominciato a svolgere con il mio consenso e che anche ha cominciato a svolgere con il mio consenso. Quel ruolo era quello di raccogliere risorse, energie nuove, protagonisti nuovi nella società civile fra coloro che non si sono mai impegnati in politica, Parisi ha sempre affermato di non considerarsi di Forza Italia, quindi risponde solo lui delle sue affermazioni", ha spiegato Berlusconi questa mattina, in un'intervista concessa a Rtl 102.5.

Parlando del futuro politico di Forza Italia e del centrodestra italiano, l'ex presidente del Consiglio ha ammesso di non essere ancora riuscito a trovare un leader soddisfacente: "Spero che ci sia, ma fino adesso questa scelta non mi si è presentata. Avevo puntato molto su qualcuno che poi addirittura è passato dall'altra parte. Altri personaggi hanno deluso. Di leader veri nella politica ora ce ne è uno solo e si chiama Matteo Renzi. Fuori dalla politica forse ce ne è qualcuno, ma dalla politica è stato buttato fuori". Nonostante Berlusconi pensi che Renzi sia l'unico vero leader politico al momento, non riserva parole buone per l'attuale presidente del Consiglio, che considera un po' troppo calcolatore: "Purtroppo ci siamo chiamati fuori ( dal Patto del Nazareno ndr) quando abbiamo capito che non era interessato a una vera riforma ma a regole cucite addosso a lui. A quel punto avevamo non solo il diritto, ma anche il dovere di opporci".

Riguardo il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, Berlusconi sostiene di non aver cambiato idea e di sostenere con convinzione le ragioni del No alla riforma Boschi. "Renzi mente: se vince il no non ci sarà nessun caos. Sono le stesse bugie che diceva Napolitano quando diceva all'estero che il mio governo non aveva i soldi per pagare gli stipendi. Renzi usa l'arma della paura per raccogliere voti, ma se vince il no si potrà avere un governo che faccia la legge elettorale e ci porti al voto. Oppure un esecutivo che faccia una riforma costituzionale con quelle cose che in questo non ci sono", ha spiegato Berlusconi. "Noi vogliamo che vinca il no per ridare voce agli italiani e arrivare a ridiscutere una riforma della Carta tutti assieme, per raggiungere un accordo più ampio possibile".

Alle considerazioni di Berlusconi, Stefano Parisi ha risposto a stretto giro la mattina stessa durante un'ospitata a Omnibus. "Io vado avanti. Credo che al centrodestra serva qualcosa di più di un talent scout. Forza Italia ha perso negli ultimi anni dieci milioni di voti e se Renzi va in crisi, cosa probabile dopo il referendum, l'alternativa è Grillo e questo mi preoccupa. Quello che cerchiamo di fare è costruire un'alternativa liberale, e va fatto con le persone. Le coalizioni tra leader hanno poco senso. Vanno fatte su una base programmatica seria e condivisa, altrimenti è meglio evitare di farle. L'effetto delle coalizioni a tavolino l'hanno pagato tutti", ha concluso Parisi.

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