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Basilicata, quelle chiazze marroni nel lago Pertusillo: rischio disastro ambientale

Si teme uno sversamento di idrocarburi nel bacino idrico, da cui si dipende l’omonimo acquedotto che serve molti comuni, fino alla Puglia. Già in passato non erano mancate le denunce, ma mai come questa volta c’è molta apprensione.
A cura di Biagio Chiariello
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Nei giorni scorsi un’evidente macchia di colore marrone è stata avvistata nel lago del Pertusillo, in provincia di Potenza. Diverse sono state anche le segnalazioni e le foto che hanno iniziato a diffondersi su Facebook. A preoccupare è soprattutto la dispersione di idrocarburi nel fondale e la contaminazione delle falde acquifere, che in passato hanno portato a denunce. Nel bacino idrico, fra l’altro, si è registrata una moria di pesci. Alla fine sono stati i sindaci di Spinoso, Montemurro e Grumento a chiedere che si facessero i controlli. “Non vogliamo fare allarmismo ma abbiamo il dovere di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente” ha detto a Ufficio Stampa Basilicata il primo cittadino di Spinoso, Mario Solimando. Sul posto in questi giorni c’è stato un via vai tra ispettori dell’Arpab, carabinieri, vigili urbani. L’Acquedotto pugliese oggi ha assicurato che “la qualità dell’acqua distribuita da Acquedotto Pugliese proveniente dall’invaso del Pertusillo e potabilizzata nell’omonimo impianto industriale situato a valle dello stesso, è buona”, pur garantendo che “proseguirà in una attenta e costante azione di monitoraggio della situazione con l’obiettivo di garantire, come sempre, la qualità dell’acqua distribuita, anche in funzione delle premure pervenute dalla Regione Puglia”.

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Nel frattempo la magistratura ha aperto un’inchiesta dopo il sequestro – il 3 febbario scorso – da parte del Noe dei carabinieri di un pozzetto della rete fognaria esterna al vicino Centro oli di Viggiano nel quale era stato segnalato la dispersione di idrocarburi. A comunicarlo è direttamente l’Eni con una nota nella quale precisa che l’inchiesta coinvolge la responsabile del Distretto Meridionale  della multinazionale. Nel confermare la massima collaborazione con gli organi inquirenti e la fiducia nell’operato della magistratura, “Eni ritiene che le azioni di messa in sicurezza poste in essere hanno impedito la migrazione del fluido verso l’esterno e che dalle verifiche effettuate finora non si rileva alcuna evidenza di un interessamento della falda acquifera ne’ del fiume Agri e delle acque del Lago Pertusillo”. Lo stesso colosso petrolifero ha prodotto una nota in cui “conferma che non è stata riscontrata presenza di idrocarburi a valle dei 9 sondaggi effettuati nei pressi dei pozzetti lungo l’asta dell’impianto consortile ASI al di fuori del perimetro del Centro Olio Val d’Agri (COVA)”. Informa inoltre di avere in corso di esecuzione ulteriori sondaggi esterni all’impianto in direzione est-ovest nell’area industriale di Viggiano al fine di accertare “e, nel caso, perimetrare in modo preciso l’eventuale presenza di idrocarburi”.

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