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Barricate anti migranti a Goro. Alfano: “Un evento del genere non si ripeterà in Italia”

Il ministro dellʼInterno: “Sono state circostanze specifiche a determinare la scelta, non trasformiamo il fatto in una questione di principio”. Intanto il Il prefetto di Ferrara rischia il trasferimento e sui social network si fanno appelli a boicottare il prodotto di punta del comune coinvolto: la vongola.
A cura di Biagio Chiariello
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Tiene ancora il caso della protesta di Goro, dove gli abitanti si sono opposti all’arrivo di alcuni profughi e bambini migranti scendendo in piazza con vere e proprio barricate. Quanto è avvenuto nel Ferrarese “non lo consideriamo un precedente, sono state le circostanze specifiche, la presenza di donne, a determinare la scelta". Lo ha spiegato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ribadendo che non vi saranno atti emulativi, con simili azioni di protesta anti-migranti in altre città. "La presenza di donne, di cui una incinta, ha consigliato di individuare altre soluzioni e a non trasformare in una questione di principio un fatto che era di pura gestione di quel momento" ha aggiunto il capo del Viminale, che tuttavia non ha voluto sbilanciarsi sul futuro del prefetto di Ferrara Michele Tortora il cui trasferimento potrebbe essere deciso già con il prossimo consiglio dei ministri. "Le cose – si è limitato a dire Alfano – si possono sempre gestire meglio o peggio, però quello che si è verificato ieri non è lo specchio dell'Italia".

A Goro intanto gli abitanti provano a scrollarsi di dosso l’etichetta di razzisti. A parlare è direttamente il sindaco Diego Viviani: “Io adesso devo rimettere assieme le anime – dice ai microfoni di Skytg24 – devo spiegare a quelli delle barricate di che cosa si trattava e di cosa si tratta quando si parla del fenomeno dei migranti. Non devono solo sentire le malelingue e le affermazioni volutamente contro, ma anche i pro e i contro come è giusto che sia”. E aggiunge: “Le barricate sono state una reazione di istinto a fatti improvvisi che non si capiscono”. Da parte loro, i cittadini di Goro respingono le parole del ministro degli Interni quando, pensando a quanto hanno fatto, martedì ha detto che “quella di Goro non è Italia”. “Alfano chieda scusa”, insistono.

Ma le barricate anti-migranti di Goro rischiano di avere serie ripercussioni su tutta la comunità. Sui social sono già nati degli appelli a schierarsi contro il paesino di pescatori invitando tutti a boicottare il suo prodotto di punta: le vongole. A iniziare da Vittorio Molinari, consumatore di Modena che ha pubblicato su Twitter e su Facebook la lettera che ha indirizzato all’azienda Copego: “Buonasera. Sono un consumatore dei vostri prodotti. Da oggi non ne consumerò più. Non accogliere 20 profughi, per di più solo donne e bambini è vergognoso. Voi fate parte di questa comunità, quindi ne dovete soffrire le responsabilità; me ne dispiace. Tutti i paesi della nostra provincia, eccetto quelli del terremoto 2012, accolgono profughi; non dico che ne siamo tutti contenti, ma chi è contrario se ne lamenta, ma non va oltre. I vostri concittadini sono andati oltre, troppo. Spero che questa mia piccola protesta vi faccia diventare parte attiva nel recuperare una dignità perduta”.

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