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Bari, ritrovamento choc: un cadavere in un bidone. Il mistero delle scarpe Hogan

E’ stato scoperto per caso da un contadino nelle campagne di Canosa, tra Barletta e Andria: nella zona più di una persona è sparita nel nulla negli ultimi anni. La persona all’interno del fusto indosserebbe delle scarpe Hogan, ma è praticamente irriconoscibile.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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E’ stato ritrovato nel tardo pomeriggio di ieri nelle campagne di Canosa di Puglia, in un territorio al confine con la zona rurale di Andria, nel nord barese. Era all’interno di un fusto da 200 litri, di quelli utilizzati per l’olio, coperto da un sacco nero. Si tratterebbe di una vittima di lupara bianca La raccapricciante scoperta è stata fatta da un agricoltore che ha visto affiorare dal fango delle ossa e ha allertato le forze dell'ordine. Gli investigatori ritengono che il bidone, sigillato con il cemento alle estremità fosse stato sotterrato nell'argine di terra sotto un ponticello. I temporali degli ultimi giorni, però, hanno portato però il fusto a riaffiorare in superficie.

Il cadavere appartenente a un uomo di statura medio-alta, almeno a un primo esame, sarebbe lì da una quindicina d'anni. In un primo momento si pensava che potesse trattarsi dei resti di Giuseppe Vassalli, 26enne di Canosa di Puglia, scomparso ad agosto 2015, la cui auto fu ritrovata bruciata. Ipotesi che però gli agenti tendono ad escludere, almeno a giudicare dal tipo di scarpe appartenenti al cadavere. Sarebbero delle Hogan o modello Hogan. Vassalli, invece, al momento della scomparsa indossava delle calzature in tela. Sempre a Canosa sono scomparsi anche Sabino D’Ambra, nel 2010, Alessandro Sorrenti e il suo amico Sabino Sasso, svaniti nel nulla dal dicembre del 2003. Pare che loro indossassero scarpe ginniche. Non apparterebbero a loro, dunque, le ossa all’interno del bidone. I resti si trovano ora all'istituto di medicina legale dell'Università di Bari. Il pm che coordina le indagini è Marcello Catalano, della procura di Trani.

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