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Ballottaggio Roma: Marino vince scontro tv per il fact checking

Il sindaco uscente viene colto in fallo due volte durante il suo discorso dal controllo sulla veridicità delle informazioni fornite ai telespettatori durante il dibattito. Il candidato di centrosinistra cade una sola volta e dunque vince idealmente questa battaglia. Lo scontro finale domenica, alle urne.
A cura di Andrea Parrella
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A piazza del Campidoglio si è tenuto l'ultimo scontro elettorale diretto tra Ignazio Marino e Gianni Alemanno per la poltrona di sindaco di Roma. E' stato un incontro televisivo orientato sui medesimi toni tenuti in tutta la campagna elettorale, alterato soprattutto dalla questione che ha scosso parzialmente la campagna per la rielezione del sindaco uscente, causata dalla pubblicazione, negli ultimi giorni, della foto di Alemanno in compagnia del pregiudicato Luciano Casamonica. Su questo argomento Alemanno ha provato il contrattacco sulla prima domanda ricevuta, presentando un cartello con la sua foto, ma anche le altre foto della serata, nella quale si possono vedere parte dei vertici del Pd romano.

Marino si scusa subito con il sindaco uscente, forse accusando un po' il colpo relativo al Pd, seppure durante questa campagna elettorale abbia fatto di tutto per distaccarsi il più possibile dalla base di partito: "Non dovevo chiedere le sue dimissioni ma ci sono diverse foto che lo ritraggono vicino a persone indagate". Durante il corso serata sono state poste domande tranello ai due per capire la loro preparazione su la cità che intendono amministrare per cinque anni. Marino si è dimostrato parzialmente impreparato sui sette re di Roma (dimenticandone uno), Alemanno ha semplicemente glissati sui Colli romani, affermando di non accettare quel tipo di giochetti.

Il conduttore Gianluca Semprini ha introdotto la modalità della domanda incrociata e la prima è stata indirizzata da Alemanno a Marino: "Se dovesse diventare sindaco, come risolverebbe il problema dei 1200 sgomberi dei campi nomadi? Si farà tana libera tutti?. Il candidato Pd ha risposto citando dati relativi alla sua amministrazione: "Sono stati spesi quest'anno 30 milioni di euro. Dieci di questi per costruire l'ottavo villaggio attrezzato che però, è vuoto [—] I bambini devono andare a scuola, i rom devono essere integrati nella società". Ad Alemanno è stato invece chiesto nel merito del problema del dissesto stradale: "Cosa risponde al problema del decoro pubblico? La città è piena di buche, voragini e strade dissestate". Il sindaco controbatte: "Il 20% della viabilità dipende dal comune. Per il resto, è colpa dei municipi".

Gli appelli finali dei due candidati non hanno toccato note diverse da quelle che sentiamo da giorni, con Marino in vantaggio che ha provato, tramite le tematiche toccate, a guadagnare nei confronti di quell'elettorato che più aderisce alla causa del M5s, mentre Alemanno, capendo che la possibilità di rimonta stia solo nella remota speranza di un massiccio ritorno alle urne dopo il  tonfo del primo turno, ha manifestato tutto il suo desiderio che la partecipazione sia ampia. Il fact checking, giudizio finale di quanto espresso dai due candidati, dà la partita vinta per un soffio a Marino: Alemanno viene smentito sulla metro, che non è stata aumentata del 50%, e sulla sicurezza. Marino commette un errore di imprecisione sui dati Irpef, in quanto ha sostenuto durante il dibattito che nella stagione Alemanno sia aumentata di quattro volte, cosa falsa. Il computo finale, in questo senso, vede il favorito Marino in vantaggio anche nel merito del fact checking.

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