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Attentato Rouen, musulmani negano la sepoltura al killer: “Non macchiare l’Islam”

“Quello che ha fatto è un gesto impuro, non vogliamo macchiare l’Islam”, così la comunità musulmana di Saint-Etienne-du-Rouvray ha spiegato la decisione di negare la sepoltura ad Adel Kermiche, uno dei killer di padre Jacques Hamel.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente della comunità islamica della Normandia ha dichiarato di non volere dare sepoltura ad Adel Kermiche, il giovane attentatore che insieme al complice Abdel Malik Nabil Petitjean ha sgozzato il 26 luglio scorso padre Jacques Hamel nella sua chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray vicino Rouen. “Quello che ha fatto è un gesto impuro. Non vogliamo macchiare l'islam”, è quanto ha detto – scrive Le Parisien – Mohammed Karabila, presidente del consiglio regionale islamico della Normandia e direttore della moschea Yahya di Saint-Etienne-du-Rouvray. “Non parteciperemo né al lavaggio, né alla sepoltura nel caso in cui venga richiesto dalla famiglia”, ha aggiunto il presidente.

Anche musulmani italiani domenica in chiesa

La decisione di negare la sepoltura al killer di Rouen arriva dopo quella di chiedere ai musulmani a recarsi, domenica, nelle chiese cattoliche in segno di solidarietà dopo gli attentati. Una richiesta sostenuta anche dalla Coreis (Comunità Religiosa Islamica) Italiana che ha fatto sapere di sostenere e condividere pienamente la presa di posizione espressa nel comunicato dell'Ihei, organo che partecipa attivamente alle concertazioni con il ministero dell'Interno della Repubblica Francese, e darà seguito anche in Italia a questa iniziativa di testimonianza di fratellanza spirituale.

Attacco in chiesa, minorenne fermato a Ginevra

Intanto vanno avanti le indagini sui fatti avvenuti nella chiesa francese. Secondo quanto riferito da una fonte vicino all’inchiesta un ragazzo di diciassette anni che tentò di partire per la Siria nel 2015 con Kermiche è stato arrestato a Ginevra qualche giorno prima dell’attacco in Normandia. Secondo la fonte, il minore cercò di partire nuovamente il 12 luglio scorso. Colpito da un mandato di giustizia francese, il minorenne è già stato consegnato alle autorità francesi e incriminato per “associazione a delinquere in relazione con un’impresa terroristica” e posto in stato di detenzione provvisoria.

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