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Argentina, crollano accuse contro Kirchner. Ma la morte di Nisman resta mistero

Non ci sono elementi sufficienti per aprire un’inchiesta. Il giudice Rafecas ha rifiutato l’incriminazione formale della Presidente argentina, coinvolta secondo la procura nell’insabbiamento delle indagini per l’attentato antisemita del 1994, nel corso del quale morirono 85 persone. Ma il misterioso decesso del magistrato Niesman è tutto da chiarire.
A cura di Biagio Chiariello
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Cristina Fernandez de Kirchner non verrà incriminata. Il giudice Daniel Rafecas ha respinto la richiesta nei confronti del presidente argentino, presentata dal magistrato che aveva ereditato l'inchiesta condotta dal procuratore Alberto Nisman, morto in circostanze misteriose. Quest’ultimo accusava la Kirchner di avere coperto le responsabilità dell'Iran nell'attentato del luglio 1994 al Centro culturale ebraico Amia di Buenos Aires nel quale morirono 18 persone, in cambio di vantaggi commerciali. Ma lo scorso 19 Gennaio è stato trovato cadavere nella sua abitazione. Causa del decesso, un colpo di pistola alla testa. Era pronto ad arrestare la Presidente argentina, appena sei giorni dopo aver pubblicato il suo rapporto di ben 288 pagine in merito al caso.

Il mistero della morte del magistrarto Nisman

La sua ipotesi , ripresa e rilanciata da Pollicita, era che Kirchner, insieme al suo ministro degli Esteri, Hector Timerman, e ad altri dirigenti politici peronisti, aveva negoziato in segreto con Teheran per garantire l' immunità degli imputati iraniani nell'inchiesta sull'attentato contro la mutualistica ebraica Amia. A spingere la Kirchner ad insabbiare la vicenda sarebbe stata la volontà di ripristinare relazioni di amicizia con Teheran, così da poter accedere più facilmente al petrolio iraniano. Ma un mese fa Nisman è morto. Il giorno prima del suo ancora misterioso decesso, aveva chiesto ad un suo collaboratore di portagli una pistola calibro 22. La presenza di quella stessa arma vicino al cadavere e di un buco sulla tempia destra avevano fatto pensare subito ad un suicidio. Tesi che la stessa presidente aveva subito appoggiato. Ma i primi accertamenti hanno subito sollevato una serie di prove contrastanti: la traiettoria del proiettile non era compatibile con il suicidio, non c'erano tracce di polvere da sparo sulle mani della vittima.

Il giudice Refecas salva la Kirchner

Il giudice, Daniel Refecas ha rigettato la richiesta fatta qualche giorno fa da Pollicita, che aveva preso in mano la denuncia fatta da Nisman contro la “presidenta” e altri funzionari peronisti. Oltre a definire “allarmante” nonché “grave” l’accusa rivolta alla capo dello Stato, Refecas afferma che l’imputazione sia in sostanza frutto di un “salto d’immaginazione”. “È del tutto chiaro che nessuna delle ipotesi di reato evocate dal procuratore nella sua richiesta abbiano il minimo fondamento”, avrebbe scritto Rafecas per giustificare la sua decisione, che resta comunque soggetta a una possibile richiesta di appello da parte della procura.

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