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Alabama: la foto del folle che da 4 giorni ha in ostaggio un bambino

Mentre Ethan, 5 anni, è ancora rinchiuso in un bunker sotterraneo di Midland City, gli inquirenti hanno diffuso la prima foto dell’uomo responsabile del dramma. Si chiama Jimmy Lee Dykers, è un ex veterano del Vietnam le cui intenzioni non sono ancora chiare.
A cura di Susanna Picone
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Mentre Ethan, 5 anni, è ancora rinchiuso in un bunker sotterraneo di Midland City, gli inquirenti hanno diffuso la prima foto dell’uomo responsabile del dramma. Si chiama Jimmy Lee Dykers, è un ex veterano del Vietnam le cui intenzioni non sono ancora chiare.

Capelli e barba bianca e viso scavato: appare così Jimmy Lee Dykers, il responsabile del dramma in corso in Alabama, nella prima foto diffusa dagli inquirenti. L’uomo, un 65enne camionista in pensione, si è costruito un bunker sotterraneo nel piccolo centro di Midland City e, dopo aver ucciso l’autista di una scuolabus martedì scorso, si è rinchiuso all’interno con un bambino di 5 anni, Ethan. Un bambino affetto dalla sindrome di Asperger, l’unico che a quanto pare è rimasto immobile quel giorno sullo scuolabus. Ethan è rinchiuso nel bunker sotterraneo da ormai 4 giorni, ieri il sindaco della cittadina aveva dichiarato che il piccolo piangeva e chiedeva dei genitori. Precedentemente la polizia gli aveva fatto recapitare delle medicine e un quaderno con dei colori. Del suo sequestratore si sa poco: è un ex veterano del Vietnam, seguace di una setta apocalittica. Viene descritto con un uomo con dei disturbi, anche violento.

Il sequestratore potrebbe resistere a lungo – Il sito a Midland City è da giorni circondato da agenti armati delle unità speciali, dell’Fbi e della Guardia Nazionale ma nessuno osa avvicinarsi per paura che la situazione possa precipitare e che la vita del piccolo Ethan possa essere messa a repentaglio. Il capo della polizia di Pinckard ha detto che Dykers potrebbe resistere a oltranza, che è “allenato” a restare per lunghi periodi nel suo bunker e a oggi non sono ancora chiare le sue richieste. Le autorità comunicano regolarmente con lui attraverso un tubo in gomma utilizzato per garantire il ricambio dell’aria nel rifugio sotto terra. Intanto, l’intera comunità dell’Alabama da giorni continua a essere unita nella fede “per pregare per questo piccolo bambino chiuso in un bunker”, così aveva spiegato il pastore locale.

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