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Agcom, ecco perché Quintarelli è l’uomo giusto

Il cambio della guardia ai vertici dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni potrebbe essere l’occasione per un chiaro segnale di discontinuità. Come? Scegliendo l’uomo giusto…
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Stefano-quintarelli

Pluralismo dell'informazione, libertà di espressione, libera concorrenza, trasparenza nel settore delle comunicazioni: pilastri fondamentali di una democrazia moderna e concetti cardine intorno ai quali immaginare il futuro. Ma anche principi non negoziabili, da difendere e preservare, anche dall'invadenza della politica, dell'economia e dei "singoli". Ecco il senso ed il valore dell'operato delle Authority, enti "terzi" ed indipendenti per definizione. Ecco (in parte) il ruolo e la missione dell'AGCOM, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la cui Presidenza resterà a breve vacante, dopo la chiusura del ciclo di Corrado Calabrò, in carica dal 2005.

Proprio il Presidente uscente, nel suo rapporto al Parlamento, ha in effetti posto alcuni temi centrali che meritano di essere declinati a partire dalla scelta del suo successore. Il ritardo sulle reti di nuova generazione, le difficoltà con le quali il Paese si è approcciato a quello che è un cambiamento radicale nel settore delle telecomunicazioni, le tante tare che rallentano l'espansione e incidono sul complesso del mercato: mali atavici, ma soprattutto punti sui quali non è sempre semplice intervenire. Soprattutto perché, malgrado i principi base e le intenzioni "sulla carta", stiamo parlando di un organismo che ancora non riesce ad affrancarsi dall'abbraccio mortale della politica e che più volte negli anni scorsi è finito nell'occhio del ciclone per delle posizioni ritenute spesso "in contrasto" proprio con quei principi basilari di cui parlavamo.

Insomma, la nomina del nuovo Presidente rappresenta un'occasione importante per il futuro del nostro Paese. Un punto di non ritorno, un bivio fondamentale per il futuro dell'intero sistema Italia. Ed ecco perché ci sentiamo di sottoscrivere in pieno l'appello per "Stefano Quintarelli Presidente", lanciato in queste ore e già sottoscritto da decine di personalità ed esponenti di primissimo piano del settore:

A tutti gli effetti, l’AGCOM dispone di una concentrazione di potere decisionale enorme in tutte le materie che giocheranno un ruolo chiave nello sviluppo digitale del paese nei prossimi anni. Siamo soliti sentirne parlare quando delibera sulle materie televisive, ma, in realtà, le decisioni più influenti e più “pesanti” sono quelle che riguardano l’assetto delle telecomunicazioni e, soprattutto, di Internet e dell’economia digitale.
Nessuna altra carica pubblica dispone di tanto potere in materia.[…] In nessun ruolo istituzionale la richiesta di indipendenza, competenza, innovazione, ascolto e sintesi è tanto importante.

Per questo motivo, la notizia apparsa a mezzo stampa che Stefano Quintarelli sarebbe tra i candidati alla Presidenza dell’AGCOM è motivo di grande speranza e di ottimismo. Quintarelli è una tra le persone più competenti in materia; un professionista che ha fatto la storia di Internet in Italia; una figura che, come poche, sa unire la comprensione della complessità delle questioni i gioco, l’ascolto verso tutte le parti interessate e la capacità di comunicare in maniera semplice ed equilibrata verso politici, imprenditori, cittadini, professionisti e lavoratori. Sarebbe una nomina distante anni luce dalle consuete pratiche partitocratiche a cui siamo abituati. Un indipendente vero, un tecnico vero che da anni mette a disposizione la propria competenza al servizio di uno sviluppo sano del digitale nel nostro Paese.

L’Italia è in ritardo sul digitale. Grandi sfide ci attendono per colmare il divario rispetto ai paesi più avanzate. Servono persone giuste al posto giusto. Solo così possiamo sperare di far ripartire il Paese. Unisciti a noi per chiedere al governo che il prossimo Presidente dell’AGCOM sia una persona con i requisiti giusti per occupare una posizione tanto delicata. Non possiamo aspettare altri sette anni.

La questione, senza girarci troppo intorno è proprio in questi termini: una persona competente ed indipendente in un ruolo che necessità di fermezza, impegno, progettualità e rigore. Non è la solita favoletta del "tecnico calato dall'alto", ma bensì il riconoscimento delle qualità e della grande caratura professionale e morale di un professionista esperto e competente. E davvero non si può aspettare l'ennesimo settennato di commissariamento. Perché le sfide sono già sul tappeto e la partita è già in corso da tempo. E abbiamo accumulato fin troppo ritardo, soprattutto nel campo delle reti di nuova generazione, che secondo lo stesso Calabrò costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil. Insomma, agire ora per non gettare al vento l'ennesima occasione ed incatenare il Paese all'ennesima reggenza a nomina politica. Un lusso che non possiamo concederci e del quale non possiamo in alcun modo essere complici. Forzando una citazione, diremmo che "chi ha la possibilità di agire ha anche la responsabilità di agire"; e farlo ora, con la maggior convinzione possibile.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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