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A Roma ci sono i ladri di sampietrini

I cubetti di pietra lavica e i reperti delle aree archeologiche della Capitale razziate dai turisti stranieri: negli ultimi mesi 10 denunciati dalla Polizia aeroportuale.
A cura di Redazione
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Come i predatori di preziosi, mettono in tasca quel che possono e lo portano via. Qui però non c'è nessun forziere da aprire, è tutto alla luce del sole perché si tratta di sampietrini e reperti archeologici di Roma. La Capitale, museo a cielo aperto, complice la scarsa sorveglianza, è nel mirino dei turisti-cacciatori, capaci di intascare perfino i cubetti di pietra usati per le strade e portarseli a casa come souvenir. Un poco come un pezzetto di Muro di Berlino (dove però "the Wall" si vende ad un tanto al pezzo) o come purtroppo accade anche a Pompei dove i predatori di pezzo di storia hanno vita facile.
La polizia di frontiera di Fiumicino, ha scoperto che i vacanzieri stranieri hanno ripreso a saccheggiare di sampietrini e reperti archeologici della Città eterna: razziato perfino un mosaico datato tra il I e il II secolo a.C. I reperti vengono di solito rubati nelle strade e nelle zone turistiche della Capitale, come se fossero dei souvenir, che anziché acquistati nelle immancabili bancarelle vengono abusivamente prelevati da quel museo a cielo aperto unico al mondo che è Roma. Il gesto se smascherato costa caro ai ladri: già denunciate dieci persone in sei mesi, principalmente turisti che volano con le compagnie low cost e che da Roma rientrano direttamente nei Paesi del Nord Europa.

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