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“Vi prego ridate a mio figlio il peluche che ha perso ”: il legame speciale tra un bimbo e il suo orsetto di pezza

Una mamma ha condiviso su Facebook le foto del peluche che suo figlio ha perso durante una passeggiata tra le zucche, si tratta di un oggetto transizionale come dice lei “Insostituibile, anche se spelacchiato”.
A cura di Sophia Crotti
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Credits: Profilo Fb di Simona Margot Bruno
Credits: Profilo Fb di Simona Margot Bruno

Una perdita inestimabile quella del piccolo Liam che, come racconta la sua mamma in un accorato post su Facebook, ha perso in un attimo il suo amico di sempre.

Si tratta di un orsetto spelacchiato con una toppa, il pelo arruffato e un messaggio motivazionale sotto alla zampina sinistra: “Nessuno è perfetto”.

La mamma, Simona Margot Bruno, ha chiesto aiuto a tutta la popolazione di Treviso per ritrovare quell’amico di pezza di suo figlio di appena 3 anni e mezzo, perso durante una passeggiata tra le zucche nel Villaggio di Nonno Andrea, a Villorba.

La storia del peluche del piccolo Liam

Per ritrovare il peluche di suo figlio, Simona Margot Bruno ha scosso un’intera comunità prima, e poi l’intera nazione con un appello comparso su Facebook che ha fatto il giro dei notiziari.

“Se qualcuno di voi leggendo queste parole pensa di aver accidentalmente preso il pupazzo di mio figlio, per favore lo restituisca. Liam piange giorno e notte, perché lui dal pupazzo non si separa mai”.

Qualcuno le dice che quel peluche è riacquistabile, ma lei insiste spiegando che il piccolo non rivuole un pupazzo qualsiasi ma proprio il suo migliore amico di pezza, che tra l’altro ha un valore emotivo molto importante anche per lei.

“Il peluche di mio figlio è vecchio e rovinato ma è speciale perché è stato il nostro primo regalo a lui”. Simona Margot Bruno ha infatti raccontato di aver visto quel peluche dalla vetrina di un negozio di giocattoli a Caorle, quando aspettava il suo bimbo, dopo aver vissuto due aborti spontanei. “Mio marito mi disse di comprarlo subito, temeva che ci saremmo trovati ad affrontare l’ennesimo lutto” racconta lei nel post.

peluche di Liam
peluche di Liam

Il pensiero di quel peluche man mano che la gravidanza proseguiva e la possibilità di perdere il suo bambino diminuiva la tormentava, lo desiderava, pensava fosse un segno. “Me lo feci spedire dal negozio e divenne così il portafortuna mio e di mio marito, il primo regalo al nostro bambino”.

La mamma rivela infatti che quel peluche anche per lei era importantissimo e significava molto, più di qualsiasi altro balocco: “Orsetto non è sostituibile…meritava di vivere per sempre con noi”. Ad oggi il peluche al campo di zucche non è stato trovato e nessuno l’ha ancora contattata per rivelarle di averlo accidentalmente portato a casa, ma lei non perde la speranza. “A me rimane la speranza che l’appello prima o poi arrivi a chi l’ha preso e ci aiuti a riportarlo a casa”.

L’importanza dei peluche per i bambini, secondo il pedagogista

Nell’era del consumismo, dove tutto ciò che è rotto o disfatto è sostituibile con qualcosa di nuovo, l’appello di questa mamma risulta un po’ estemporaneo, il pedagogista Luca Frusciello, però, ci ha spiegato perché un peluche consumato da coccole e abbracci per i bambini è davvero insostituibile.

Luca Frusciello
dott. Luca Frusciello (pedagogista)

Questo orsetto è molto più che un peluche, si tratta di un oggetto transizionale, a cui dunque il bambino attribuisce delle caratteristiche affettive. Questo avviene in una fase delicata della vita del piccolo, quando scopre che nel mondo non esiste solo lui, ma esiste un universo intero attorno. L’oggetto diventa una compensazione alle piccole frustrazione che i genitori danno al bambino in questo momento, dovendo per forza allontanarsi da lui”.

Il piccolo Liam, dunque soffre tanto la separazione dal suo oggetto perché quel dudù è diventato una sorta di surrogato dell’affetto incondizionato che i genitori gli hanno dato con la loro presenza costante quando era piccolissimo e che ora gli danno separandosi da lui, per aiutarlo a crescere.

“Tutti i bimbi hanno un oggetto transizionale più o meno evidente, e quando questo viene tolto improvvisamente, come in questo caso per colpa di una perdita accidentale, prima che il bimbo decida di non averne più bisogno, si rischia davvero di provocare in lui un trauma.

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