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“Nessuno ti prepara alla solitudine post parto”: la storia di due mamme

La solitudine del post partum è un sentimento comune a quasi tutte le donne diventate madri che si sentono in obbligo di essere sempre la migliore versione di loro stesse.
A cura di Sophia Crotti
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solitudine post-parto
Immagine di repertorio

Solitudine e silenzio, sono queste le due sensazioni che vengono in mente a Heidi Maguire, una manager, ripensando a quegli infiniti giorni trascorsi, nel post-partum, a prendersi cura del suo bebè. La solitudine post-partum è un sentimento molto comune nelle donne che smettono di avere un ruolo sociale, che il lavoro da a ciascuno di noi, per ricoprire il ruolo di sole madri in quei 5 mesi di congedo di maternità.

La solitudine materna e il conto alla rovescia

Heidi Maguire, prima di diventare madre, conduceva una vita frenetica, era una manager sempre in mezzo alle persone e pronta a dialogare con loro. La sua attività si è fermata per dare alla luce il suo primo genito e per permetterle di prendersi cura di lui, solo allora, come racconta all'Huffpost, però, si è accorta di detestare la solitudine. "Ero stremata, quella pausa era necessaria al mio corpo per riprendersi dal parto e dalle notti insonni trascorse a dare il latte al mio bebé, ma è stata tremenda" spiega lei alla testata.

I giorni passavano e lei racconta di aver iniziato a fare il conto alla rovescia delle ore che mancavano, quando il marito usciva di casa per andare al lavoro, al suo ritorno. "Parenti e amici venivano a trovarmi ma mi sembrava lo facessero solo per vedere il mio bambino, mentre io diventavo ogni giorno più trasparente". Maguire racconta di essersi sentita sola e di aver iniziato a isolarsi ancora di più, pensando che per essere una brava madre avrebbe dovuto contrastare questi sentimenti e fare tutto da sola. Alla sua voce si unisce, alle pagine della testata, quella di Adelle Cunningham, che dopo il parto prematuro dei suoi 3 gemellini ha vissuto un altro tipo di solitudine: quella della terapia intensiva neonatale. "Mi sono sentita come se tutto il mondo fosse contro me e il mio compagno, le altre mamme uscivano serene dall'ospedale, io dovevo aspettare e pregare che i miei figli ce la facessero".

La donna spiega di essersi poi trasferita con il compagno quando i bambini sono stati abbastanza in forze da uscire dal reparto e di aver sperimentato una solitudine ancora più profonda che si è fatta sentire in maniera violenta quando la sua bambina ha avuto un episodio di soffocamento e ha dovuto risolvere la situazione in maniera autonoma. "Quando sei da sola e devi praticare la rianimazione cardiopolmonare a tua figlia, vorresti solo scomparire".

Perché le madri non raccontano la propria solitudine?

Un sondaggio proposto dall'app di networking Peanut ha messo in luce come il 94% delle madri sperimenti sentimenti di solitudine nell'immediato post-partum, il 75% di loro nei primi 3 mesi dopo la nascita del loro bambino.

Il 51% delle donne intervistate decide di non parlare di come si sente per vergogna, il 62% di loro teme che parlandone diventerebbe un peso per gli altri e il 59% pensa che sia qualcosa che fa parte del loro nuovo ruolo.

La ricercatrice che ha proposto questa ricerca ha spiegato che a suo avviso il post-partum è il momento Instagram vs realtà più forte di tutti. "Le madri si illudono di dover essere felici per forza, perché loro figlio è sano e lo hanno voluto, ma i sentimenti legati alla maternità possono essere molti e contrastanti" ha spiegato. L'esperta ha invitato le madri a parlarne, a creare una rete, perché condividendo le proprie difficoltà si farà il bene per sé e per le altre donne nella stessa condizione. Lancia anche un appello agli esperti del settore, affinché creino situazioni che permettano alle donne di raccontarsi e aprirsi.

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