Come aiutare i bambini a stimolare la cacca in caso di stitichezza: cause e rimedi della stipsi

La stipsi – comunemente nota come stitichezza – è un disturbo comune tra i bambini, tanto da interessare fino al 30% della popolazione pediatrica in alcuni Paesi. Nonostante possa preoccupare i genitori, nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione funzionale e quindi non legata a malattie organiche. A spiegarlo a Fanpage.it è la professoressa Annamaria Staiano, ordinaria di Pediatria all'Università degli Studi di Napoli Federico II, presidente della Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGHAN), nonché membro della Società Italiana di Pediatria (SIP). Secondo l’esperta, nel 90-95 per cento dei casi la stipsi è "psicologico-funzionale" e può essere prevenuta gestita con accorgimenti mirati nello stile di vita e nell’alimentazione: "Quasi sempre la stitichezza ha una motivazione psicologica e servono continui accorgimenti per aiutare i piccoli smettere di trattenere le feci per paura di provare dolore".
Cause della stitichezza nei bimbi: perché non riescono a fare la cacca
La prima e più frequente causa della stipsi, soprattutto nei primi tre anni di vita, è una singola evacuazione dolorosa. Se un bambino prova dolore nel momento di andare in bagno o fare la pupù nel pannolini – magari perché ha assunto pochi liquidi o ha avuto un episodio febbrile che ha reso le feci più dure – tenderà a trattenersi per evitare di ripetere l’esperienza. Questo innesca però un circolo vizioso che può cronicizzarsi. "L’evacuazione è un atto volontario", ricorda Staiano. "Il bambino può pertanto decidere di trattenersi stringendo gli sfinteri, anziché rilassarli per favorire l'evacuazione, e inizia così a rimandare il momento di andare in bagno".

Se però le motivazioni psicologiche sono statisticamente prevalenti, talvolta dietro alla stitichezza dei bambini possono celarsi anche cause organiche, date dallo sviluppo di complicanze neurologiche, effetti collaterali connessi all'assunzione di alcuni micidiali o l'insorgenza di condizioni come la stenosi anale (il restringimento del canale anale) o il morbo di Hirschsprung, (una malformazione congenita dell'intestino in cui una porzione del colon è priva di cellule nervose, il che causa difficoltà nel passaggio delle feci e ostruzione intestinale).
Riassumendo le principali cause della stitichezza nei bambini possono essere:
- Dolore associato all’evacuazione, che innesca la ritenzione volontaria. Tale dolore può essere a sua volta provocata da abitudini alimentari scorrette, con diete povera di fibre e liquidi che induriscono le feci e quindi rendono la loro espulsione più dolorosa o eventi occasionali come febbre, disidratazione o cambiamenti di routine.
- Fattori psicologici, come stress o imbarazzo
- Cause organiche più rare, come stenosi anali, malattie neurologiche o il morbo di Hirschsprung
- Effetti collaterali di alcuni farmaci, in particolare antiacidi

Rimedi per la stipsi: stimolare i bimbi a fare la cacca
Nella maggior parte dei casi, la stitichezza può essere affrontata in modo efficace partendo da una corretta alimentazione. "L’intervento principale è sempre la dieta", sottolinea la professoressa. "L'alimentazione di un bimbo eeve essere ricca di fibre: frutta, verdura e soprattutto legumi con la buccia, mai passati o decorticati". Fondamentale anche il giusto apporto di acqua e la scelta dei cibi: "Una pera fresca, grattugiata, dopo i tre mesi di vita è il primo presidio terapeutico che i pediatri consigliano per favorire lo svolgimento delle funzioni corporali. Al contrario, alimenti come la mela cruda o la banana tendono ad avere un effetto astringente".
Oltre all’alimentazione, possono essere utili:
- Rammollitori fecali (sotto forma di supposte o bustine da ingerire con un liquido), che rendono le feci più morbide senza irritare l’intestino
- Stimolazioni anali occasionali con prodotti naturali non irritanti, ("ma solo in caso di stitichezza protratta e senza reiterare troppo la pratica")
- Adottare una routine regolare per l’evacuazione, con inviti gentili e senza pressioni
- Coinvolgimento rassicurante dei genitori, per superare la paura associata all’atto di defecare
Staiano mette in guardia invece dall’uso di lassativi stimolanti (le cosiddette purghe), che possono danneggiare la mucosa intestinale.

Stitichezza nei bambini, quando preoccuparsi
Se dopo aver introdotto modifiche alla dieta e aver utilizzato rammollitori fecali adeguati il problema persiste, è il caso di consultare uno specialista. "Quando la terapia è appropriata e non ci sono miglioramenti – avverte Staiano – il bambino deve essere valutato in un centro di terzo livello da uno specialista".
I segnali d’allarme che richiedono attenzione medica sono soprattutto:
- Distensione addominale severa
- Dolore persistente e vomito
- Mancata crescita o calo ponderale
- Assenza di evacuazione per molti giorni, nonostante i rimedi
In questi casi, la stipsi potrebbe nascondere una condizione organica più seria, come una subocclusione intestinale che, se non trattata adeguatamente, può comportare gravi rischi per la salute dei bambini.