Bimba morta soffocata da una ciliegia, la pediatra: “Perché fare attenzione a cibi crudi e frutta secca”

La tragica morte della bambina di due anni a Treviso, soffocata davanti ai genitori a causa di una ciliegia, riporta l’attenzione su un pericolo troppo spesso sottovalutato: il soffocamento da corpo estraneo nei bambini piccoli. Un evento drammatico ma che, come ha raccontato a Fanpage.it la dottoressa Claudia Bondone, consigliera nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) e direttrice del reparto di Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Regina Margherita di Torino, purtroppo tutt’altro che raro. "L’età più a rischio è quella sotto i tre anni", spiega la dottoressa Bondone. "In questa fascia d’età i bambini esplorano il mondo con la bocca, hanno una dentatura ancora poco sviluppata e una capacità limitata di masticare". Questo li rende particolarmente vulnerabili all’inalazione accidentale di oggetti o cibi che possono occludere le vie aeree.
A tavola: attenzione ai cibi e agli oggetti "a rischio"
Quando si parla di bambini molto piccoli, frutta, piccoli giocattoli e pezzi di cibo troppo grandi o duri possono rivelarsi decisamene insidiosi, poiché le loro dimensioni possono ostruire le vie respiratorie dei piccoli. Non è un caso che esista una normativa specifica sui giocattoli destinati ai bambini sotto i tre anni, proprio per evitare che contengano parti che possano agire da corpo estraneo. Tra gli alimenti da trattare con particolare cautela, Bondone segnala: "Ciliegie, uva, fragole, melone, pezzi grossi di carne o salumi che diventano filamentosi e anche la frutta secca, dura e difficile da masticare a dovere".

Per evitare brutte sorprese, i genitori dovrebbero quindi provvedere a ridurre tutti i cibi destinati ai piccoli pezzi ben schiacciati e tagliuzzati, così da ridurre notevolmente il rischio. "Meglio evitare pezzi troppo grandi e alimenti crudi o con consistenze dure — aggiunge — Molto importante anche che il pasto sia sempre sorvegliato da un adulto".
Come intervenire in caso di soffocamento
Sapere cosa fare in caso di emergenza può fare la differenza tra la vita e la morte. "Se il bambino tossisce, piange o chiama aiuto, non bisogna muoverlo, ma lasciarlo nella posizione che gli consente di far passare l’aria. Intanto va allertato immediatamente il 118", spiega la pediatra. Ma se il piccolo smette di tossire, non riesce più a parlare o diventa cianotico (blu in volto), bisogna agire subito con le manovre di disostruzione per espellere il prima possibile l'oggetto o il pezzetto di cibo che impedisce il passaggio dell'aria

Formarsi per evitare il peggio
La Società italiana di medicina di emergenza e urgenza pediatrica, affiliata alla Società Italiana di Pediatria, promuove ogni anno la “ Manovra per la vita”, manifestazione dedicata a far conoscere le manovre di disostruzione. "Impararle e sapere quando metterle in pratica è fondamentale — ribadisce Bondone — perché anche se i soccorsi arrivano in pochi minuti, in certi casi bastano attimi per un esito tragico". La prevenzione, insomma, non passa solo per la sorveglianza costante e l'attenzione al taglio degli alimenti, ma anche attraverso l'informazione e la formazione pratica dei genitori e di chiunque si prenda cura di un bambino piccolo.