Verifica di Governo, Berlusconi al Senato: Faremo le riforme, maggioranza solida

La caduta del governo? “Sarebbe una sciagura non per Silvio Berlusconi, per il governo o per la maggioranza, ma per l’Italia, per il suo futuro e per il futuro dei nostri giovani. Questo lo sanno le più alte cariche del Paese, i leader di ogni schieramento, gli imprenditori e i risparmiatori e tutti i cittadini. Noi abbiamo governato bene, non esiste alcuna alternativa", ad asserirlo è lo stesso Silvio Berlusconi in aula al Senato per la verifica della maggioranza invocata dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a poche ore dalla la fiducia incassata sul decreto sviluppo alla Camera. Il premier ha allontanato la "follia" della crisi di governo, elencando per l'ennesima volta i "successi del governo", che a suo dire proseguirà per la sua strada fino al termine della legislatura. "Dobbiamo ritrovare l'unità intorno ai valori condivisi. Ed è nostra ferma intenzione completare programma di governo fino al 2013", ha detto il Presidente del Consiglio, dopo aver passato la prima parte del suo intervento a difendere la maggioranza dalle accuse di "trasformismo", in particolare con riferimento a quel 14 dicembre 2010 quando “è stata scongiurata una manovra di palazzo".
Più nel concreto Berlusconi, dopo aver rivendicato "di aver messo a riparo il debito pubblico italiano", ha voluto garantire la ("attesa da tutti gli italiani” e soprattutto dalla Lega Nord) riforma fiscale: “Ridisegneremo l’impianto delle aliquote, vi saranno meno aliquote, solo tre rispetto alle attuali cinque, e più basse”, come già aveva anticipato Tremonti. Il Cavaliere è certo che la riforma fiscale "non produrrà buchi di bilancio. Ci sarà un sistema più semplice. Il governo presenterà prima della pausa estiva la legge delega fiscale”.
Ma Bossi e compagnia cantante, con i quali "c’è un’alleanza leale e solida", cominciano a vedere esaudite anche altre delle richieste poste nere su bianco sui volantini e distribuite in occasione del raduno di Pontida: "Riformeremo il patto di stabilità interno introducendo meccanismi premiali per i Comuni virtuosi e punitivi per quelli che non lo sono", conferma Berlusconi. Per quanto riguarda invece la missione in Libia, non ci saranno accelerazioni: tutto sarà deciso in occasione del Consiglio supremo di difesa in programma del 6 luglio. "In quella sede sarà presentato un piano di contrazione dei costi e una graduale diminuzione dei nostri contingenti, ma tutto sarà realizzato in accordo con i nostri partner internazionali", ha detto il premier.
Poi uno sguardo al futuro: Non voglio rimanere per sempre a palazzo Chigi, nè fare per sempre il leader del centrodestra”.