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“Vendetta contro il pedofilo”, due arresti per l’omicidio di Francesco Fiorillo a Vibo Valentia

Il 45enne era stato freddato in un agguato tre anni fa. Lo scorso marzo era stato arrestato un 26enne, oggi altri due giovani. Secondo le indagini, Fiorillo potrebbe essere stato assassinato perché avrebbe tentato di adescare uno o più minori, legati in qualche modo alle persone che poi hanno deciso di vendicarsi.
A cura di Biagio Chiariello
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Due persone sono state arrestate dagli agenti del Commissariato di Vibo Valentia per l’omicidio di Francesco Fiorillo, di 45 anni. Stando a quanto trapela, il Commissariato di Vibo Valentia e lo Sco, ipotizzano che l’uomo sia stato ucciso per le sue tendenze pedofile. L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e svolta dagli investigatori della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo, permettere così di chiudere il cerchio in merito ai responsabili dell’omicidio avvenuto nel dicembre 2015 e per il quale, lo scorso marzo, era già stato arrestato Antonio Zuliani, di 26 anni. Le ulteriori investigazioni, svolte grazie a tecniche di indagine tradizionale e a moderni metodi di investigazione scientifico-forense, hanno consentito di acquisire importanti elementi di reità a carico di due giovani. In particolare, per la loro identificazione si  è rivelato fondamentale il gps installato sull'automobile di uno dei due.

Francesco Fiorillo fu ucciso il 15 dicembre 2015 nella frazione "Longobardi" di Vibo Valentia, mentre rincasava dopo aver parcheggiato la sua auto. I killer, armati di pistole, lo avevano atteso nascosti dietro un cespuglio. L’uomo, venditore ambulante, era morto subito. Dalle indagini è poi emerso che Fiorillo potrebbe essere stato assassinato perché avrebbe tentato di adescare uno o più minori legati a persone che avrebbero poi programmato la vendetta nei suoi confronti. L’omicidio e la scoperta delle presunte tendenze pedofile della vittima avevano scattare, tra l’altro, un’indagine del Commissariato di Vibo Valentia che aveva portato alcuni mesi dopo all’operazione “Settimo cerchio”, che aveva stroncato un giro di pedofilia in cui era coinvolto anche un sacerdote.

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