Uomo ucciso a pugni da branco di romeni per difendere il figlio a Ventimiglia
Si chiamava Walter Allavena, era un uomo di 53 anni che viveva a Ventimiglia con suo figlio. Il ragazzo, ieri è stato accerchiato da un branco di romeni ubriachi che hanno cominciato a picchiarlo, suo padre è intervenuto per difenderlo e gli aggressori lo hanno massacrato di calci e pugni finché non è caduto al suolo privo di vita. Tutto davanti agli occhi del figlio, che ora è in stato di shock. È successo in località Torri, nei pressi di Ventimiglia.
Secondo le prime ricostruzioni che gli investigatori hanno delineato, Walter Allavena è stato accerchiato dal branco di romeni ubriachi che – dopo aver molestato suo figlio – lo hanno aggredito, picchiandolo brutalmente con calci e pugni in pieno volto, fino a condurlo alla morte.
Un gruppo di romeni è stato fermato dagli uomini della squadra mobile del commissariato di Ventimiglia, in queste ore vengono interrogati perché sospettati di essere quelli che hanno accerchiato e massacrato di botte Walter Allavena.
Secondo gli inquirenti, l'aggressione sarebbe partita da un litigio del figlio del morto con il gruppo di romeni. Il ragazzo era con degli amici e – pare a causa di un cane – tra i due gruppi sono cominciati a volare insulti. Dopo una violenta rissa, i due gruppi si sono separati. Ma il branco di rumeni ha rintracciato la casa di Allavena e individuato il ragazzo, che rimasto solo è stato brutalmente aggredito.
Il padre, udendo le urla del pestaggio, è uscito di casa per difendere suo figlio. Ma il gruppo di immigrati si è avventato su di lui, uccidendolo con calci e pugni. Poco tempo fa anche Mauro Marin era stato aggredito da due albanesi e nel nostro paese si torna a parlare di leggi più stringenti sull'immigrazione, dopo il dramma degli sbarci clandestini a Lampedusa.