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Un party a tema Ventennio al lido “fascista” di Chioggia

L’assessore alle pari opportunità e all’istruzione del Veneto Elena Donazzan, Forza Italia, annuncia una festa in maschera a tema anni Trenta al lido Punta Canna, in difesa del gestore Gianni Scarpa. Che oggi è stato indagato.
A cura di Annalisa Cangemi
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Vestirà i panni dell'amante del Duce Elena Donazzan, che in difesa del lido Punta Canna di Chioggia ha proposto una festa a tema Ventennio fascista. Una provocazione, anche per protestare contro la proposta di legge sulla propaganda del fascismo in discussione alla Camera. Legge che l'assessore veneto di Forza Italia ha definito "liberticida", in un post su Facebook. Si è trattato di "un eccesso di zelo" quello del prefetto Carlo Boffi che ha firmato domenica scorsa un'ordinanza, affinché venissero rimossi tutti i cartelli della spiaggia, che recitavano slogan fascisti e insulti omofobi. "Il prefetto non ha ordinanze più serie a cui apporre la sua autorevole firma?"– ha tuonato su un post l'assessore all'istruzione e alle pari opportunità – "Ne avrei alcune da suggerire. Per esempio contro l'accattonaggio degli zingari che importunano e impauriscono i nostri anziani ai mercati e fuori da messa".

Dopo le frasi sprezzanti contro i nordafricani Elena Donazzan torna alle cronache e questa volta fa sul serio: la festa in maschera a tema anno Trenta si farà, probabilmente proprio nel lido più discusso di Chioggia. La maschera scelta dalla politica è Margherita Sarfatti, scrittrice e giornalista veneziana di origine ebraica, nonché amante di Mussolini. "Sono curiosa di vedere cosa si inventerà il prefetto" . la Donazzan sta definendo gli ultimi dettagli dell'evento proprio insieme all'ex gestore e bagnino Gianni Scarpa, autore delle scritte inneggianti al fascismo.

Mentre fervono i preparativi per il party, Sinistra italiana ha organizzato per oggi un sit in davanti allo stabilimento balneare.

Le frasi incriminate sono scomparse, ma Scarpa, è indagato dalla Procura di Venezia per il reato di apologia del fascismo, e rischia il posto. I suoi datori di lavoro, i veri proprietari della spiaggia, tutti  giovani che nel lido hanno investito tutte le loro risorse,  sono rimasti interdetti e hanno preso le distanze dal bagnino. Per dare un segnale ufficiale e prendere posizione ora stanno valutando se rivolgersi agli avvocati. "Era uno show di Gianni – cercano di minimizzare i titolari – Qualcosa di folkloristico e goliardico: così sono sempre stati interpretati quei cartelli. Ora però sono stati travisati". 

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