Uccise un’infermiera a Roma con un pugno: Burtone ottiene i domiciliari

Ha ottenuto gli arresti domiciliari Alessio Burtone, il giovane che nel 2010 uccise una infermiera romena colpendola con un pugno nel corso di una lite avvenuta nella metropolitana di Anagnina, a Roma. La vittima si chiamava Maricica Hahaianu, dopo essere stata colpita da Burtone finì in coma e morì dopo una settimana. Lui, l’aggressore, è stato condannato lo scorso 4 dicembre dai giudici della I corte d’assise d’appello della Capitale a 8 anni di reclusione. Una sentenza di condanna più leggera rispetto a quella in primo grado, quando Burtone era stato condannato a 9 anni di carcere. Ora i giudici gli hanno concesso la detenzione domiciliare su istanza del difensore, l’avvocato Fabrizio Gallo.
Sorpresi i legali della vittima rumena – “Siamo sorpresi da questa decisione, che è legata a una vicenda per la quale Burtone è stato condannato a una pena molto bassa”, ha detto Alessandro Di Giovanni, il legale della famiglia di Maricica Hahaianu. Chiaramente i parenti della vittima avrebbero voluto che l’aggressore scontasse fino alla fine la sua pena dietro le sbarre di un carcere. Lo stesso legale ha spiegato che sarà necessario “leggere le motivazioni dalla corte per capire come i giudici abbiano motivato questa decisione”. Da parte dei legali di Alessio Burtone, invece, è stata espressa soddisfazione.