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Uccide la ex e si suicida, il padre del calciatore: “Chiedo scusa pubblicamente”

Maurizio Zini, padre di Federico, il giovane che nella notte tra venerdì e sabato ha ucciso la sua ex fidanzata Elisa Amato e poi si è suicidato, intervistato da Il Tirreno ha descritto ancora suo figlio come “una persona solare” e ha detto anche di voler chiedere scusa pubblicamente per quello che ha fatto il ragazzo.
A cura di Susanna Picone
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I genitori di Federico Zini per il momento non si sono messi in contatto con la famiglia di Elisa Amato ma tramite il quotidiano Il Tirreno hanno voluto scusarsi con loro per il gesto compiuto dal figlio. “Chiediamo scusa pubblicamente per quello che ha fatto nostro figlio”, ha detto Maurizio Zini, il padre del giovane calciatore che nella notte tra venerdì e sabato ha ucciso la sua ex fidanzata Elisa Amato e poi si è suicidato. Federico avrebbe compiuto venticinque anni ieri, il 27 maggio, la sua ex fidanzata di anni ne aveva trenta. Le loro vite si sono spezzate nella notte tra venerdì e sabato tra Prato e San Miniato. Zini ha ribadito che non c’era stato nessun segnale, nessuna avvisaglia che lasciasse immaginare quella tragedia. Ha descritto ancora suo figlio come una persona solare, che si era dedicato al calcio e per il suo lavoro aveva fatto tanti sacrifici. Del rapporto tra Federico ed Elisa sapevano che i due giovani avevano interrotto la convivenza ma che ogni tanto si vedevano. “L'altra sera Federico, quando uscito, era tranquillo, a noi almeno è sembrato così. Di più per noi veramente difficile dire in questo momento. Ripeto: era tranquillo. Ci siamo salutati come sempre e Federico ha detto ‘Ci vediamo dopo’, Chi poteva pensare…”, così ancora il padre, che ha detto che mai aveva visto la pistola che il giovane calciatore aveva comprato pochi giorni prima e che ha usato per l’omicidio-suicidio. Con quell’arma Zini avrebbe sparato almeno quattro volte verso l’ex fidanzata.

La sorella di Elisa: “C'erano le avvisaglie, mia sorella ne era consapevole” – Intanto, mentre proseguono le indagini della procura di Pisa, ha voluto dire qualcosa anche la sorella di Elisa Amato, che a differenza dei genitori di Federico Zini ha affermato che le avvisaglie c’erano tutte. A suo dire il giovane calciatore pedinava la sorella, la seguiva al lavoro, alla stazione e sotto casa. Era una cosa, secondo la sorella della trentenne, che accadeva quasi quotidianamente. “È stato più volte chiesto a mia sorella – ha aggiunto – di fare una denuncia di stalking, cosa che lei per amore anche nei confronti di questo ragazzo, perché gli voleva bene e non lo voleva far soffrire, non ha mai voluto fare”.

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