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Uccide il compagno violento, l’amica adotta le sue figlie per fargliele vedere in carcere

Quando la sua migliore amica è stata arrestata e poi condannata l’anno successivo per aver ucciso il suo compagno violento e padre delle due figlie, lei ha deciso di sostenerla in ogni modo, arrivando infine ad adottare le sue bimbe per fargliele vedere in carcere e impedire che potessero perdere il contatto con la madre.
A cura di Antonio Palma
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Sapeva degli abusi domestici di cui era vittima la sua amica di infanzia Fri ma aveva sempre taciuto perché la donna gli aveva chiesto di non dirlo a nessuno. Così quando la 21enne, stanca delle continue violenze, ha accoltellato e ucciso il suo compagno, lei l'ha immediatamente sostenuta e infine, quando la donna è stata condannata a 13 anni di carcere per omicidio e ha perso le sue due bimbe, lei ha deciso di adottarle e prendersi cura di loro per non fargli perdere il contatto con la madre. È la storia della 26enne britannica Heather Savage e della sua amica Farieissia ‘Fri' Martin, entrambe originarie di Liverpool. Heather si è trovata in questa difficile situazione quando la sua migliore amica è stata arrestata nel 2014 e poi condannata l'anno successivo per aver ucciso il suo compagno e padre delle due figlie Kyle Farrell.

Inizialmente le piccole, che allora avevano appena un anno e due anni, sono state prese in custodia dai servizi sociali e affidate temporaneamente a una famiglia. Ma dopo il processo Heather si è subito offerta di prendersi cura di loro ed infine la sua richiesta è stata accettata. "Le conosco da quando sono nate, quindi sono come le mie nipotine. Quelle piccole sono la mia vita adesso" ha dichiarato la donna. Heather, che è ancora moto legata alla sua amica, porta le bimbe  a visitare la madre ogni mese in carcere.  "Sanno che il loro papà è in cielo e la loro madre in prigione, che chiamano ‘il castello'", ha raccontato la donna che spera in una liberazione anticipata dell'amica grazie ad una richiesta di revisione del processo presentata da Justice for Women, un gruppo che aiuta a sostenere le donne che sono state imprigionate dopo aver ucciso partner violenti.

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