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Trump sfida la Corea del Nord: “Pronti ad agire anche senza la Cina”

Il Presidente Usa torna a minacciare il regime di Pyongyang confermando che chiederà direttamente al presidente cinese di intervenire nell’escalation nucleare ma sottolineando che gli Usa sono pronti ad agire da soli.
A cura di Antonio Palma
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È sempre più alta la tensione tra il regime nord coreano e gli Stati Uniti dopo l'insediamento del nuovo Presidente Usa Donald Trump. Se l'amministrarne Obama aveva sempre cercato una mediazione attraverso la Cina, infatti, quella di Trump invece sembra voler agire in maniera più diretta contro  Pyongyang. Ad annunciarlo è stato lo stesso tycoon che in una intervista rilasciata a Financial Times ha tuonato: "Se la Cina non risolverà il problema, lo faremo noi. Da soli". Una dichiarazione che sicuramente sembra più un avvertimento a Pechino alla vigilia dell'importante summit tra i capi di stato dei due Paesi ma che potrebbe incrementare la tensione.

"La Cina ha una grande influenza sulla Corea del Nord e può decidere se aiutarci o meno con la Corea del Nord: se lo farà, sarà un bene per la Cina. Altrimenti non sarà un bene per nessuno" ha spiegato Trump, ribadendo che chiederà al presidente cinese Xi Jinping di aiutare gli Stati Uniti a fermare l’escalation nucleare della Corea del Nord. Del resto anche il segretario di Stato, Rex Tillerson aveva dichiarato: "Nei confronti della Corea del Nord tutte le opzioni, inclusa quella militare, sono sul tavolo".

Su quali siano i passi successivi senza la Cina, Trump però non ha fornito dettagli, avvertendo: "Sono finiti i tempi in cui gli Stati Uniti annunciavano quali obiettivi si preparavano a colpire in Medio Oriente. Ma posso assicurarvi che se la Cina non risolverà la questione della Corea del Nord lo faremo noi". "Ho grande rispetto per Xi Jinping. Ho grande rispetto per la Cina. Non sarei per niente sorpreso se riuscissimo a fare qualcosa di molto importante e di molto buono per i nostri Paesi ma siamo in grado di agire anche senza l’aiuto della Cina, è tutto quello che posso dire" ha ribadito ancora Trump.

L'importanza del vertice cinese è ribadita anche dalla località scelta per l'incontro, la più appartata Mar-a-Lago, in Florida, ormai definita la seconda Casa Bianca di Trump. Del resto sul tavolo non ci sarà solo la politica internazionale ma anche i temi economici tanto cari a questa amministrazione Usa come il deficit commerciale con la Cina e l'eventualità dei dazi, oltre al rapporto fra le rispettive monete.

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