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Triplice suicidio Marche, i coniugi avevano lasciato un biglietto: “Perdono”

Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi, prima di impiccarsi, hanno scritto un biglietto per chiedere perdono. Il fratello di lei, Vincenzo, ha visto i corpi e si è gettato in mare. Il sindaco: “Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, il Governo deve riflettere”.
A cura di Susanna Picone
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Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi, prima di impiccarsi, hanno scritto un biglietto per chiedere perdono. Il fratello di lei, Vincenzo, ha visto i corpi e si è gettato in mare. Il sindaco: “Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, il Governo deve riflettere”.

Tre drammatici suicidi hanno sconvolto stamane la comunità di Civitanova Marche, in provincia di Macerata. Questa mattina sono stati trovati i corpi senza vita di due coniugi, marito e moglie che hanno deciso di impiccarsi nella loro casa. Si chiamavano Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi, avevano 62 e 68 anni e non riuscivano più a tirare avanti con i soldi della pensione di lei. Lui, da quanto si è appreso, era disoccupato, dopo aver lavorato in una ditta edile che aveva chiuso, non riusciva più a versare i contributi previdenziali obbligatori. I corpi sono stati scoperti dai vicini di casa, tra i primi ad apprendere la terribile notizia è stato Vincenzo Sopranzi, il fratello 72enne di Anna Maria. L’uomo abitava nella casa accanto alla coppia: dopo essersi precipitato nel garage insieme agli altri familiari si è allontanato e si è diretto verso il molo. Vincenzo si è suicidato gettandosi in mare.

La coppia si vergognava di chiedere aiuto – In seguito al ritrovamento dei corpi gli inquirenti hanno ben presto parlato di un doppio suicidio figlio della crisi economica: la coppia di coniugi, infatti, era in gravi difficoltà. Che si sia trattato di un suicidio è stato confermato anche dal biglietto trovato in casa: marito e moglie chiedevano perdono per il loro gesto estremo. Sul biglietto, appoggiato accanto a un’auto nel garage, i due hanno indicato il luogo dove trovare i loro corpi senza vita. Sul bigliettino avrebbero scritto anche il numero di cellulare della sorella di lei. Romeo e Anna Maria abitavano nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati a mettersi in contatto con i servizi sociali. Ma i coniugi Dionisi si vergognavano e non avrebbero voluto chiedere aiuto per le loro difficoltà economiche.

Tra le lacrime, il sindaco: “Lo Stato non deve abbandonare la gente” – Una triste condizione confermata anche dal sindaco di Civitanove Marche, Tommaso Claudio Corvatta, che tra le lacrime ha parlato del dramma che ha sconvolto la città: “Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, dimostrando una dignità estrema nella tragedia. In altri luoghi la disperazione avrebbe portato ad atti di criminalità”. È lui stesso a ricordare l’incontro, avvenuto appena qualche giorno fa, tra i coniugi e il presidente del consiglio comunale e nel farlo ha lanciato, commosso, un appello: “'Lo Stato non deve abbandonare la gente. Quando nei palazzi del Governo si discutono le strategie economiche, bisogna sempre pensare che in fondo alla catena c’è gente come questa. Nessuna mancata attenzione è perdonabile. Invito tutte le autorità, il Governo, a riflettere su quello che sta succedendo e a cercare di essere più celeri nel trovare soluzioni e collaboranti”.

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