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Treviso: partorisce il figlio per farlo adottare, 3 giorni dopo ci ripensa e se lo riprende

La donna si è avvalsa del cosiddetto “parto in anonimato” , una possibilità data alle partorienti che non vogliono o non possono avvalersi dell’aborto. La donna era stata dimessa ed era andata via da sola ma dopo tre giorni è tornata in ospedale al Ca’ Foncello spiegando di averci ripensato: ha riconosciuto il piccolo ed è tornata a casa con lui.
A cura di Antonio Palma
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Non poteva o non voleva avere quel figlio che portava in grembo ma aveva deciso comunque di portare a termine la gravidanza con l'intenzione di lasciarlo in ospedale una volta nato per farlo adottare. Così una donna che ha partorito nei giorni scorsi all'ospedale Ca’ Foncello di Treviso aveva fatto, in pratica senza nemmeno vedere il piccolo. Probabilmente dopo una sofferta riflessione  a casa, però, la neo mamma si è ripresentata tre giorni dopo al nido dell'ospedale, spiegando di averci ripensato. La donna infatti alla fine ha riconosciuto il figlio e lo ha portato con sé a casa È la storia a lieto fine, raccontata dal quotidiano Il Gazzettino, di una mamma che si è avvalsa del cosiddetto "parto in anonimato".

Si tratta di una pratica consentita dalla legge per quelle donne che non vogliono avvalersi dell’aborto per convinzioni religiose o semplicemente perché sono decorsi i termini di legge. La partoriente infatti può chiedere di non essere menzionata nell’atto di nascita e concordare con la struttura ospedaliera la custodia del bimbo fino a che non sia stata avviata la pratica di adozione attraverso la procura della Repubblica.  Il piccolo infatti rimane in ospedale fino a quando non si arriva all’adozione da parte di un’altra famiglia. Nell’ultimo anno al Ca’ Foncello ci sono stati tre casi. In due di questi la famiglia ci ha ripensato all’interno dei 10 giorni concessi dalla legge dopo la nascita mentre in un altro si è proceduto con l'adozione. "Quella del parto in anonimato è una possibilità che viene data alle donne che non vogliono abortire, non ci sono scelte facili. Portare a termine una gravidanza per poi lasciare il bambino in ospedale non è comunque semplice. Però è bene che si sappia che esiste anche questa possibilità" ha spiegato il  Enrico Busato, primario dell’unità di Ostetricia e ginecologia di Treviso

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