Trattativa Stato-Mafia, a giudizio tutti gli imputati

Sono stati tutti rinviati a giudizio i dieci imputati del procedimento giudiziario sulle trattative sta Stato e mafia avvenute nel corso degli novanta. Durante l'udienza preliminare infatti il Gup di Palermo Pier Giorgio Morosini ha deciso di accogliere le richieste della Procura di Palermo rinviando a giudizio mafiosi, ex vertici del Ros dei carabinieri e politici di primo piano a livello nazionale . Alla sbarra infatti oltre ai boss mafiosi Totò Riina, Antonino Cinà, Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca finiranno anche i generali dei carabinieri Mario Mori e Antonio Subranni e l'ex colonnello Giuseppe De Donno, il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Massimo Ciancimino che con le sue dichiarazioni nel 2008 ha di fatto aperto l'inchiesta sulla trattativa inizialmente condotta da Ingroia. Infine tra gli imputati anche nomi eccellenti come l'ex senatore Pdl Marcello Dell'Utri e l'ex vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Nicola Mancino.
La prima udienza del processo avrà inizio il 27 maggio prossimo davanti alla Prima sezione della Corte d'Assise di Palermo. Per i capimafia e gli ex ufficiali del Ros e l'ex senatore Pdl Dell'Utri l'accusa è di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato, mentre per Ciancimino l'accusa è di calunnia e concorso in associazione mafiosa, infine Mancino è accusato di falsa testimonianza.
Il Gup ha però bacchettato la procura – Prima di pronunciare la decisione il Gup però ha bacchettato la procura palermitana perché il materiale presentato " non è pervenuto al giudice in forma organica per singole posizioni processuali in maniera intellegibile". Il giudice inoltre ha fatto presente che "la memoria che è stata prodotta il 5 novembre dalla Procura non affronta il tema delle fonti di prova" e ha emesso un "decreto di scomposizione dei fatti e indicazione analitica delle fonti di prova" messe ora a disposizione delle parti in causa.