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Torino: sconfigge la leucemia, ma viene licenziato nel giorno del suo compleanno

Roberto era entrato in quell’azienda torinese 19 anni fa e col passare degli anni gli era stata affidata la gestione della fabbrica. “Rivoglio il mio posto. Combatterò anche questa battaglia” assicura l’uomo.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha sconfitto uno dei mali più terribili che l’essere umano può trovarsi ad affrontare: la leucemia. Così, lo scorso settembre si è detto pronto a tornare al lavoro, ma l'azienda gli ha mandato una raccomandata con questo oggetto: "Licenziamento per giustificato motivo oggettivo". È la storia di Roberto, nome di fantasia, che non era un semplice impiegato di questa fabbrica di vernici di Orbassano, alle porte di Torino: era il capo dello stabilimento. Come riporta Repubblica, l’uomo ,57 anni, era entrato in azienda 19 anni fa e col passare degli anni gli era stata affidata la gestione della fabbrica, con la qualifica di quadro "A1", la più alta tra quelle previste dal contratto dell'industria chimica.

La storia di Roberto inizia quasi esattamente un anno. A novembre del 2016 decide di fare degli esami approfonditi dopo aver accusato febbre e malessere. "Non scorderò mai la telefonata in cui mi dissero che ero malato. Seguono mesi di cure, nausee, paura di morire. Ho avuto pensieri devastanti, catastrofici. Niente di nuovo, non sono certo il primo", racconta sempre a Repubblica. Ma Roberto soffre, lotta e alla fine riesce a vincere la battaglia. Le cure funzionano, torna a stare bene, ricomincia anche a fare attività fisica. Per quanto una guarigione al 100% ci sarà solo tra 5 anni, riesce anche a tornare al lavoro. Così avvisa la sua impresa: "Guardate che rientro".

Il 25 settembre la visita con il medico aziendale (“mi dicono che era tutto a posto”), ma poi gli comunicano di attendere. Il 2 ottobre, giorno del suo compleanno, arriva quella comunicazione che lascia senza parole: licenziato. I motivi di salute non c'entrano: "La decisione si rende necessaria a causa dell'attuale situazione economica negativa del mercato di riferimento che ha colpito la società", si legge. Ma secondo Roberto si tratta di una bugia messa in piedi per cacciarlo: "Conosco quella fabbrica come le mie tasche, gli affari vanno benissimo". Roberto ha deciso di rivolgersi alla Filctem- Cgil: "Questo licenziamento è doppiamente discriminatorio, perché colpisce una singola persona che per di più è malata e ancora in cura", ha affermato il sindacalista Pino Furfaro. Per il 57enne torinese si apre quindi un’altra sfida: "Rivoglio il mio posto. Combatterò anche questa battaglia", dice Roberto che si dice pronto a far ricorso al tribunale del lavoro.

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