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Terremoto e tsunami Indonesia, tra le vittime 34 studenti. Scontri tra polizia e residenti

Ecatombe sull’isola di Sulawesi. I morti sono oltre 1.200, molti di loro saranno sepolti in una gigantesca fossa comune. Ed ora è corsa contro il tempo per mettere in salvo i superstiti della catastrofe, ma la terra continua a tremare: un sisma di magnitudo 6.3 è stato registrato alle 7.59 ora locale.
A cura di Biagio Chiariello
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La situazione in Indonesia è drammatica. Il bilancio delle vittime del sisma con successivo tsunami che ha devastato le isola di Sulawesi continua ad aggravarsi, mentre la terra continua a tremare. Un terremoto di magnitudo 6.3 è stato registrato alle 7.59 ora locale (l'1.59 in Italia) al largo dell'isola di Sumba. Secondo i dati dell'Istituto italiano di geofisica e vulcanologia (Ingv) e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuti ipocentro a circa 15 km di profondità ed epicentro 30 km a sud di Nggongi. Non si hanno la momento segnalazioni di danni a persone o cose, né è stata emessa alcuna allerta tsunami.

Scontri tra polizia e residenti

La gente a Palu è disperata. Le scorte di acqua, cibo e carburante sono scarse e con le strade danneggiate si sta rivelando sempre difficile portare i beni di prima necessità o raggiungere le aree più remote. Il giornalista Jonathan Head della BBC, che si trova in città, ha segnalato dei colpi di avvertimento esplosi dalla polizia, insieme a gas lacrimogeni, nei confronti della folla che cercava di rubare gli oggetti da un piccolo negozio.

Trovati i corpi di 34 studenti di teologia

Nel frattempo si contano ancora le vittime dell'ultimo cataclisma. Sono oltre 1.200 i cadaveri trovati. Lo ha riferito una delle principali ong indonesiane. "In totale sono stati trovati 1.203 copri, ma alcuni non sono ancora stati identificati o recuperati", ha detto Insan Nurrohman, vice presidente di Aksi Cepat Tanggap. Durante le operazioni di salvataggio, i soccorritori hanno trovato anche i corpi di 34 studenti di teologia sotto le macerie di una chiesa distrutta dalla scossa di venerdì scorso. Secondo quanto riferito dalla Croce rossa, le vittime sono tra gli 86 studenti di un ritiro nella Chiesa di Jonooge, nel distretto di Sigi, finora date per disperse. Per ora non si hanno notizie degli altri 52 studenti.

Fossa comune per oltre 1.000 corpi

Per seppellire i corpi i soccorritori hanno scavato una fossa comune di 100 metri a Poyoba, sulle colline sopra la città di Palu. All’interno saranno deposti almeno un migliaio di salme. Il governo indonesiano ha lanciato un appello per ottenere aiuti internazionali, il presidente Joko Widodo "ci ha autorizzato ad accettare l'aiuto d'urgenza internazionale per rispondere al disastro", ha dichiarato Tom Lembong, Presidente dell'Indian Investment Coordinating Board (BKPM), mentre decine di agenzie umanitarie e organizzazioni non governative si sono dette pronte a fornire assistenza d'emergenza.

Migliaia di bimbi bisognosi di aiuto

All’indomani della tragedia l'Unicef è intervenuta per denunciare le drammatiche condizioni di decine di migliaia di bambini a Palu, Donggala e altre aree colpite di Sulawesi. “Hanno bisogno di aiuti urgenti per riprendersi. Molti hanno perso i propri cari, le case, quartieri e tutto ciò che era loro familiare”, fa sapere Amanda Bissex, rappresentante – facente funzione – Unicef in Indonesia. "Con ogni nuovo rapporto sul devastante terremoto e sullo tsunami, le nostre preoccupazioni per la sicurezza dei bambini a Palu, Donggala e altre aree colpite dal disastro, crescono. L'Unicef Indonesia, in collaborazione con il Governo, sta facendo tutto il possibile per rispondere a questa emergenza, che ha colpito il paese a solo un mese di distanza da un altro potente terremoto che ha causato migliaia di morti a Lombok", ha continuato.

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