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“Svelavano indagini su Messina Denaro”: arrestati due carabinieri infedeli, anche colonnello

Si tratta di un tenente colonnello in servizio proprio alla Direzione investigativa antimafia e di un appuntato che lavora alla Compagnia di Castelvetrano, la città di origine del superlatitante Matteo Messina Denaro. Per i pm palermitani avrebbero rivelato preziosi segreti investigativi a persone vicine al boss utili ad evitare la sua cattura.
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A cura di Antonio Palma
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Sono uomini delle forze dell'ordine impegnati da anni nel contrasto alla criminalità organizzata ma nel frattempo avrebbero tradito la loro divisa e rivelato preziose informazioni a persone vicine al superlatitante Matteo Messina Denaro, svelando segreti investigativi utili ad evitare la sua cattura. Queste le pesantissime accuse nei confronti di due carabinieri, tra cui un ufficiale, arrestati nelle scorse ore dai loro colleghi per ordine della procura di Palermo. Si tratta di un ufficiale superiore e di un carabiniere che lavorano in Sicilia da anni proprio in inchieste sulla mafia. A rendere la circostanza ancora più grave, come riporta Repubblica, è che tra i due figura anche un tenente colonnello in servizio proprio alla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta e considerato uno degli investigatori più esperti tanto che in passato gli erano state affidate anche delle indagini riservate sulle stragi Falcone e Borsellino.

L'ufficiale è stato arrestato nella mattinata di martedì nel suo ufficio dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale su ordine del giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini che ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta dei sostituti procuratori Pierangelo Padova e Francesca Dessì. L'altro militare arrestato con l'accusa di infedeltà, invece, è un appuntato dell'Arma che lavora alla Compagnia di Castelvetrano, la città di origine del boss dei boss della mafia. All'uomo era stato affidato i compito di seguire alcune delicate intercettazioni disposte dalla procura di Palermo che però sono state subito rivelate ai clan

Per i due le accuse a vario titolo sono di rivelazione di notizie riservate, favoreggiamento e accesso abusivo a un sistema informatico. Nell'ambito dalla stessa operazione è finito in manette anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, noto per essere stato ingaggiato in passato dai servizi segreti proprio per catturare Matteo Messina Denaro col quale era riuscito a intrattenere una corrispondenza attraverso pizzini. L'uomo è accusato di aver fatto da tramite con un boss per consegnare la trascrizione di un’intercettazione.

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