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Strage di Bologna, Francesca Mambro: “Noi carne da macello. Mi sento deportata”

Francesca Mambro, condannata all’ergastolo per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 in cui morirono 85 persone, è tornata ieri in tribunale per testiminiare in un processo che vede imputato per concorso Gilberto Cavallini.
A cura di Davide Falcioni
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"Eravamo carne da macello. In quegli anni, parlo del '78 e il '79, i ragazzi di destra venivano ammazzati per strada, nelle case, davanti alle scuole. Per questo a un certo punto decidemmo di armarci e reagire". A dirlo Francesca Mambro, terrorista dei Nuclei Armati Rivoluzionari e condannata a nove ergastoli, uno dei quali per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 in cui morirono 85 persone e più di 200 rimasero ferite. E' iniziata così, con una frase shock, la deposizione dell'ex estremista di destra, libera dal 2013 e ieri tornata a Bologna in Tribunale per testimoniare nel processo che vede imputato Gilberto Cavallini per concorso nella strage del 2 agosto 1980. "‘C'è una sorta di autodifesa personale, faticosa. Faccio molta fatica anche a ricordare. Venire a Bologna è faticoso, qui mi sento una deportata".

Francesca Mambro è stata interrogata dal pubblico ministero Antonello Gustapane, che le ha chiesto di ricostruire alcuni importanti dettagli risalenti alla primavera del 1980, cioè al periodo in cui i Nar stavano preparando il più grave attentato della stiria italiana: "Non ho mai perduto l'umanità anche quando ho fatto cose malvagie e non ho fatto nulla di cui dovermi vergognare qui oggi a Bologna", ha detto Mambro, suscitando non poco malumore tra il pubblico in aula, composto anche dai familiari delle vittime della strage. Al quesito del pm Gustapane circa eventuali legami tra i Nar e gli apparati deviati dello Stato, la terrorista ha replicato: "Assolutamente no. Non avevamo rapporti con i servizi di Stato, segreti o non segreti. Allora mi sarei arruolata. Non potevamo avere rapporti con chi pensavamo fosse nostro nemico".  La donna risponde per lei, ma anche per Valerio Fioravanti, altro autore della strage di Bologna, anche lui condannato all'ergastolo: "Anche Valerio Fioravanti e Cavallini non avevano rapporti con i servizi". E con Licio Gelli?, chiede il pm: "Non ho mai avuto rapporti con Gelli o con personaggi vicini a lui. Stessa cosa per Valerio e penso per Cavallini".

Francesca Mambro, ex esponente dell'organizzazione armata di ispirazione fascista NAR, ha confessato molti delitti dichiarandosi però sempre estranea alla strage di Bologna: nonostante ciò, i giudici hanno provato la sua colpevolezza. Arrestata a marzo del 1982 e stata processata e condannata per l’omicidio di 96 persone, ottenendo in totale nove ergastoli, 84 anni e 8 mesi di reclusione. Attualmente libera, la sua pena si è estinta dal 2013, dopo essere stata messa in libertà condizionale nel 2008. Mambro è sposata con Giuseppe Valerio ‘Giusva' Fioravanti, anche lui esponente di spicco dei Nar e autore della strage. La donna oggi ha 59 anni, 26 dei quali li ha trascorsi in carcere.

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