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Quante ore dedichiamo alla pianificazione dei viaggi ogni anno?

Pianificare un viaggio non è così semplice come si potrebbe pensare, anzi, è un’attività che impegna le persone a tempo pieno, generando paure e ansie nei soggetti più “fragili”.
A cura di Valeria Paglionico
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Le vacanze sono da sempre considerate un momento di relax, utili a concedersi una pausa dalla normale routine quotidiana, così da dedicarsi totalmente alle proprie passioni. Viaggiare è l'attività più gettonata quando si hanno dei giorni ferie ma, a dispetto dei decenni passati, la moda del momento è quella di organizzare tutto da soli. Il motivo per cui si sta rinunciando sempre più spesso all'agenzia? Innanzitutto una questione economica, visto che prenotando col "fai da te" non si paga alcuna commissione. Come se non bastasse, ci si vuole anche sentire liberi di esplorare i luoghi più consoni ai propri gusti, magari lontani dai classici itinerari turistici. In quanti sanno quanto tempo si utilizza ogni anno per l'organizzazione dettagliata dei viaggi?

Le differenze tra viaggiatori a seconda dell'età

Organizzare un viaggio non è un gioco da ragazzi: tra ricerche, prenotazioni e creazione di un itinerario spesso si passano ore e ore davanti al pc, continuando poi a definire i dettagli anche nei giorni successivi. Stando ai dati raccolti da un motore di ricerca britannico che si occupa proprio di vacanze, First Choice, in media si trascorrerebbero circa 53 ore all'anno a pianificare viaggi, ovvero più di due giorni. Esistono però delle differenze tra i viaggiatori a seconda dell'età: se da un lato i boomer (le persone con una età compresa tra i 59 e i 77 anni) impiegano quasi la metà del tempo medio a pianificare i loro "road trip", dall'atro i membri della Gen Z (di età compresa tra i 16 e i 26 anni) soffrono di indecisione, tanto da esitare un bel po' prima di schiacciare il pulsante "prenota".

I membri della Gen Z soffrono di indecisione
I membri della Gen Z soffrono di indecisione

Cos'è la Travel FOBO

Questa tendenza a procrastinare ha un nome ben preciso: si chiama "Travel FOBO" , ovvero la "paura di opzioni migliori", ed è causata dal sovraccarico di informazioni sulle possibili scelte. Complici i social, dove ogni giorno si scoprono video e reel dedicati a nuove location da sogno, in previsione di un viaggio i membri della Gen Z finiscono per sentirsi esausti e paralizzati piuttosto che eccitati. Il motivo? Non sanno prendere una decisione di fronte le troppe possibilità in ballo. Spesso, inoltre, vengono colpiti dal "rimorso della prenotazione", considerando la pianificazione della vacanza tra le cose più stressanti da affrontare nella quotidianità. Di fronte all'indecisione, però, le recensioni online svolgono un ruolo fondamentale, tanto che il 55% degli intervistati ha spiegato di non poterne fare a meno durante l'organizzazione. In quanti si sono ritrovati a provare le stesse paure.

Cos'è la Travel FOBO
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