Il Telefono del Vento, dove si trova la vecchia cabina in cui chiamare chi non c’è più

Spesso quando perdiamo una persona cara sono le piccole cose a mancarci: il suono della loro voce, il profumo, la risata. In certi casi però, vorremmo solo poterci parlare un'ultima volta, raccontargli la nostra giornata e ridere o piangere della quotidianità insieme a loro. È questo il desiderio che nel 2010 ha spinto il giapponese Itaru Sasaki a creare qualcosa di magico, Il Telefono del Vento (kaze no denwa). Ecco in cosa consiste l'idea di Sasaki, com'è nata e come si è sviluppata nel mondo, anche in Italia.

Il Telefono del Vento di Itaru Sasaki
Nel 2010 Itaru Sasaki perse suo cugino, a cui era molto legato, a causa di un cancro. Pochi mesi dopo la sua morte, realizzò che il desiderio di poter parlare e avere ancora un legame con lui era troppo forte e così durante il lutto ebbe un'idea a dir poco creativa: acquistò una vecchia cabina telefonica in disuso e la installò nel suo giardino. Installò poi un antiquato telefono a disco, non collegato a cavi o altri sistemi che lo rendessero in alcun modo attivo. In questa cabina Itaru iniziò a parlare con il cugino e proseguì in modo speciale il loro vecchio legame. Diede alla cabina il nome di kaze no denwa, appunto il Telefono del Vento.

Successivamente, nel 2011 ci fu un terremoto di magnitudo 9.1 che provocò uno tsunami con onde alte 9 metri, che provocarono danni enormi sulla costa del Giappone, arrivando a distruggere intere città e causando migliaia e migliaia di vittime. Molti corpi non furono più ritrovati e la città di Ōtsuchi fu quella con il più alto numero di persone disperse: la città, infatti, fu quasi del tutto distrutta. Allora Sasaki prese una decisione importante, spostò il suo Telefono del Vento nella città di Ōtsuchi, per aiutare queste persone a piangere i propri cari e affrontare il lutto.

Il Telefono del Vento nel mondo
Il Telefono del Vento è considerato come un vero e proprio santuario: persone da tutto il mondo hanno viaggiato per parlare con i propri cari scomparsi e vivere il lutto in una dimensione che concede pace, rispetto e ascolto. La cabina di Itaru ha ispirato tantissime persone non solo in Giappone, tanto che al primo ottobre 2025 i Telefoni del Vento nel mondo sono 497 e aumentano sempre di più ogni settimana. Sul sito ufficiale del Telefono, c'è un blog dove le persone raccontano le proprie storie, mandano foto delle cabine e si fanno forza a vicenda, per affrontare il lutto. Il Telefono del Vento ha creato una comunità che racconta storie potenti e rende immortali certi legami che forse pensavamo scomparsi per sempre.