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Addio al passaporto in Gran Bretagna: come funzionano i nuovi controlli

Il Regno unito sta testando un sistema di riconoscimento facciale che consenta di ridurre il tempo di verifica dei viaggiatori che entrano nel Paese. Una tecnologia già attiva a Dubai e in Australia.
A cura di Annachiara Gaggino
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Le file al controllo passaporti in Gran Bretagna potrebbero non essere più un incubo. I passeggeri provenienti dall'estero, una volta atterrati, potranno entrare nel Paese esibendo solo il proprio volto, senza la necessità di presentarsi con un documento d'identità. A riportarlo è il Times secondo cui i gate utilizzeranno il riconoscimento facciale avanzato. Phil Douglas, direttore generale della Border Force britannica, istituzione incaricata dei controlli di frontiera sull'isola, ha dichiarato che l'obiettivo è quello di creare un "confine intelligente". I primi e-gates sono previsti per quest'anno, progetti pilota per testarne l'efficacia.

In quali altri paesi si entra con il riconoscimento facciale

Il Regno Unito sta sperimentando una tecnologia già utilizzata in paesi come Dubai e Australia. Nel Paese arabo la nuova frontiera con barriere limitate è disponibili già per i viaggiatori provenienti da 50 Stati esteri, ma non è prevista per i bambini di età inferiore ai 15 anni che dovranno utilizzare le procedure tradizionali. Sembra che gli smart gates consentano all'aeroporto dell'emirato di limitare le procedure di immigrazione a 5 secondi per visitatore. Una tecnologia simile è utilizzata anche in Australia dove richiedendo un'autorizzazione di viaggio in anticipo si può utilizzare uno smartphone per leggere il chip del passaporto.

Come funzionano gli e-gates

A differenza degli e-gate esistenti, presenti in diverse nazioni europee, che consentono di evitare i controlli manuali grazie alla scansione del passaporto che viene poi confrontato con il volto da un'apposita videocamera, il nuovo sistema sarà basato su dati centralizzati passando direttamente al riconoscimento facciale tenendo il documento in tasca. Il primo test dovrebbe iniziare già da quest'anno e richiede la registrazione dei dati di coloro che entrane nel Paese in un database. "Avremo molte più informazioni in anticipo", ha raccontato Douglas al Times. "Sapremo molte più informazioni sulle persone in anticipo”, ha detto Douglas. Sapremo se sono già stati nel Regno Unito. Sapremo qual è la loro conformità alle leggi sull’immigrazione. E sapremo se i nostri sistemi di sicurezza hanno registrato qualcosa su di loro". Probabilmente le prime sperimentazioni di questi nuovi sistemi si avranno in un singolo aeroporto e per un numero limitato di viaggiatori, verrà poi bandita una gara d'appalto per aggiornare gli e-gate esistenti.

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