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Il racconto dell’influencer dopo la liposuzione ai glutei: “Sono quasi morta”

L’influencer australiana Kayla Jake è volata in Turchia per un intervento di rimodellamento glutei. È stato un incubo: “Sono stata impulsiva, ho un trauma”.
A cura di Giusy Dente
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Instagram @itsmekaylajade
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Quanto siamo disposti a rischiare pur di migliorare la nostra immagine, renderla sempre più aderente ai modelli che consideriamo perfetti? Kayla Jake ha rischiato la vita, ma fortunatamente può raccontarlo affinché la sua esperienza possa essere da monito. L'influencer australiana si è rivolta a un chirurgo estetico in Turchia per sottoporsi a un Brazilian Butt Lift (BBL). Le sue aspettative, però, sono state deluse e si è rivelata un'esperienza traumatica, un vero e proprio incubo che le ha lasciato profonde ferite, sia fisiche che psicologiche.

Che cos'è un BBL

Questo intervento di chirurgia plastica serve a rimodellare i glutei. Si procede prima con la liposuzione: il grasso viene estratto da aree specifiche del corpo, sottoposto a purificazione per poi essere iniettato nei glutei. Non c'è utilizzo di protesi: vengono fatte solo delle piccole incisioni per inserire le cannule di aspirazione del grasso. Il risultato è un lato B alla Kim Kardashian o alla Jennifer Lopez: il grasso in eccesso in alcune zone viene utilizzare per dare più volume ai glutei, sollevarli e scolpire la zona. L'intervento dura da 1 a 3 ore a seconda della quantità di tessuto adiposo da estrarre e trasferire. In Italia, il prezzo medio varia dai 3000 euro ai 7000 euro.

nstagram @itsmekaylajade
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La storia di Kayla Jake

L'influencer ha raccontato su Instagram la sua esperienza in un video intitolato: "My BBL horror story". Per sottoporsi al Brazilian Butt Lift è volata in Turchia, attratta dai prezzi competitivi. Ha acquistato un pacchetto vantaggioso che comprendeva volo, alloggio e intervento. Ha dichiarato di essersi insospettita immediatamente per il trattamento ricevuto:

Prima di sottopormi all'operazione, era necessaria una visita preliminare. Dunque, dall'aeroporto mi sono recata direttamente alla clinica, come da accordi. Arrivata al luogo prestabilito, sono stata informata del fatto che il medico non c’era.

Ma ancora più sospette sono state le parole successive del medico stesso, il quale l'ha avvertita che non avrebbe ottenuto dall'intervento i risultati sperati, in quanto aveva troppo poco grasso da aspirare e poi iniettare di nuovo. Ha detto:

Ricordo di aver contestato: ero ingrassata proprio per l'intervento chirurgico. Era come se stesse cercando di abbassare le mie aspettative poiché cosciente del lavoro pessimo che avrebbe fatto.

nstagram @itsmekaylajade
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L'intervento è stato un incubo dall'inizio alla fine, il suo è un racconto da film horror:

Sono rimasta sveglia per tutto l'intervento, probabilmente la dose di anestesia somministratami non era sufficiente. Ho sentito tutto ma ero paralizzata. Sentivo la barra di metallo all'opera e il grasso che veniva succhiato via; percepivo persino le mie lacrime scorrere sul volto. Non potevo farci niente: ero lì, nella mia testa, a urlare.

Anche la fase post operatoria è stata difficile, con fortissimi dolori, tremori, sanguinamenti. Ma nonostante non stesse bene e avesse chiesto di rimanere in ospedale sotto controllo, è stata ugualmente rispedita in Australia. E l'intervento non è affatto riuscito: la rimozione del grasso sulla schiena le ha creato un'asimmetria visibile a occhio nudo, mentre le dimensioni dei glutei che voleva ingrandire sono rimaste uguali. Insomma, l'intervento è stato del tutto inutile, ma le ha comunque insegnato qualcosa:

Sono stata impulsiva. Non ho valutato i rischi e ne ho pagato le conseguenze: sono quasi morta durante l'intervento. Ho un trauma. Per favore: non sottovalutate le circostanze come ho fatto io.

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