Chi è Michèle Lamy, la donna coi denti d’oro e le dita coperte d’inchiostro sempre presente alle sfilate

La Fashion Week è l'appuntamento per eccellenza che riunisce influencer, fashion addicted, celebrities, modelle. Archiviata la Settimana della Moda di Milano è ora in corso quella di Parigi. Giovedì 2 ottobre, alle 17.30, toccherà a Rick Owens presentare la nuova collezione Primavera/Estate 2025. Il giorno prima è toccato a Dior: la sfilata di J.W. Anderson, che ha segnato il debutto del Direttore creativo nella linea Donna, è stata un successo. Erano presenti in tantissimi, a godersi lo show: Carla Bruni, Anya Taylor-Joy, Deva Cassel, Rosamund Pike. C'era anche lo stilista Rick Owens in compagnia di Michèle Lamy, una presenza fissa alle sfilate, che non passa certo inosservata. A$AP Rocky l'ha definita la "dark queen of fashion".
La storia di Michèle Lamy
Sembra abbia vissuto cento vite, Michèle Lamy e tutte intensamente. Classe 1944 è nata in Francia. È stata avvocato, ballerina di cabaret, attivista politica, ristoratrice, designer: insomma, si è cimentata davvero in ogni campo, identificandosi sempre come artista. La moda è stata un grande filo conduttore nella sua esistenza e oggi continua a frequentare il settore in diversi modi. È impossibile non riconoscerla alle sfilate. La sua è un'immagine completamente anticonvenzionale e fuori da ogni canone, da ogni standard di bellezza tradizionalmente intesa. Da anni porta avanti uno stile che è unico, solo e soltanto suo: tra i tratti più evidenti ci sono le dita tatuate e ricoperte d'inchiostro, i denti placcati d'oro, il pesante trucco sugli occhi, decine di anelli, la riga scura sulla fronte (tradizione presa dall'Antico Egitto).

E la sigaretta tra le dita non manca mai. Questa estremizzazione è nata forse la risposta al suo contesto familiare. Intervistata da System Magazine ha ricordato: "Mia nonna si incipriava la pelle, per conformarsi alle norme, ma era buffo come nessuno cercasse le proprie origini". E lei, le sue origini o meglio la sua identità, l'ha trovata quando è stata per la prima volta in Turchia: "Avevo forse 16 anni quando sono andata per la prima volta in Nord Africa e ho visto le donne berbere in Tunisia. Ne sono rimasta completamente sedotta". Da quel momento ha sviluppato un concetto di bellezza tutto suo, molto legato alla personalità più che all'estetica in sé dell'individuo.

Michèle Lamy nella moda
Dopo aver fondato un brand di sportswear maschile negli anni Novanta (Lamy), la designer ha fatto l'incontro decisivo: quello con Rick Owens. I due si sono conosciuti a Los Angeles: Rick Owens doveva sostenere un colloquio proprio per il brand Lamy, dove venne effettivamente assunto come modellista. Poco dopo la collaborazione professionale è diventata una relazione sentimentale, unendoli come la più iconica coppia del mondo fashion. Quando le loro strade si sono incrociate nulla è stato più lo stesso. In lui, Michèle Lamy ha trovato qualcuno capace di far vivere il suo stile in modo autentico, coerente, vivo. Con lui, i suoi look sono diventati performance artistiche, vero e proprio manifesto estetico. E il designer, dal canto suo, ha trovato la sua fonte d'ispirazione.

Insieme hanno fondato il brand Rick Owens per poi sposarsi nel 2006. Oggi vivono a Parigi. Michèle Lamy è diventata, di fatto, la musa di Rick Owens: lui disegna immaginando i capi su di lei, che incarna perfettamente quell'immaginario gotico e drammatico fatto di stratificazioni, volumi scultorei, forme esagerate, silhouette che interagiscono con lo spazio circostante, armature. Lei a sua volta ricopre la posizione di Executive Manager Art/Furniture, quindi produce la linea di arredamento a marchio di Rick Owens. Ovviamente sono mobili eccentrici come lei, dall'estetica futuristica che nulla ha a che vedere con le tendenze passeggere e stagionali. Per Michèle Lamy la moda, nella sua accezione più ampia, è concettuale, va ben oltre l'apparenza: è espressione di sé e del mondo senza preconcetti e gabbie, senza mai avere paura di esporsi o di piacere a tutti i costi a chi guarda.