Asta da record per Il ritratto di Elizsabeth Lederer: perché l’opera di Gustav Klimt vale oltre 200 milioni

A New York si appena conclusa un'asta da record: nelle ultime ore Il ritratto di Elisabeth Lederer dipinto di Gustav Klimt è stato battuto da Sotheby's per ben 236,4 milioni di dollari, diventando ufficialmente l'opera d'arte moderna più costosa mai venduta. La lotta tra gli offerenti è stata all'ultimo sangue ma si è conclusa in soli 20 minuti. L'identità del compratore non è stata resa nota, tutto ciò che si sa sul quadro è che faceva parte della collezione di Leonard Lauder, il magnate del mondo della cosmetica, figlio di Estée Lauder, morto lo scorso giugno, la cui famiglia ha incluso nell'asta altri tre quadri di Klimt, venduti tutti per un totale di 392 milioni di dollari. Qual è il significato del ritratto di Elizabeth Lederer e per quale motivo vale tanto?
Com'è nato Il ritratto di Elisabeth Lederer
Il ritratto di Elisabeth Lederer non ha un significato allegorico complesso come quasi tutte le altre opere di Gustav Klimt ma viene considerato iconico grazie alla storia della figura femminile raffigurata, ovvero la figlia di August e Szeréna Lederer, una delle famiglie viennesi aristocratiche più ricche dei primi del Novecento. Com'è fatto il quadro? Sullo sfondo di un contesto orientaleggiante (con tanto di fiori astratti che hanno sempre contraddistinto i lavori dell'artista), compare una donna occidentale vestita con un abito imperiale cinese. Si tratta di Elisabeth Lederer, figlia del mecenate di Klimt, che gli commissionò l'opera nel 2014, vedendola compiuta due anni dopo nel 2016. Tra pittore e modella si instaurò un profondo legame di amicizia, tanto che per sfuggire alla deportazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale Elisabeth dichiarò di essere figlia illegittima di Gustav Klimt, dunque non di origini ebree. Così facendo, riuscì a rimanere a Vienna fino al giorno della sua morte naturale nel 1944.

Il valore simbolico del ritratto di Gistav Klimt
Il Ritratto di Elisabeth Lederer non era mai apparso sul mercato prima d'ora, visto che, dopo essere stato confiscato dai nazisti nel 1940, venne dato alle fiamme dai tedeschi insieme all'intera collezione di famiglia. Per fortuna, però, riuscì a salvarsi dal rogo e venne recuperato nel 1985 dal magnate Leonard Lauder, che lo inserì con orgoglio nella sua collezione personale. Trattandosi di un pezzo unico di uno dei pittori che hanno fatto storia nell'arte contemporanea, non poteva che valere una fortuna. È innanzitutto un simbolo di resilienza di fronte alle persecuzioni naziste, una potente testimonianza di coraggio e di fragilità risalente a uno dei periodi più difficili della storia mondiale. Come se non bastasse, fa anche parte della rarissima serie di ritratti a figura intera firmati da Gustav Klimt, quadri che fino ad oggi erano sempre stati esposti solo nei musei internazionali e mai messi in vendita da privati.